Dolore minimo, Giovanna Cristina Vivinetto

Tutto iniziò con l’avere confidenza.
Eravamo solo noi due e il corpo.
Dapprima c’ero io soltanto,
lei venne poi con l’urgenza piccola
del vento, della pioggia, delle radici
– di tutto ciò, insomma, che non si può
controllare ma semplicemente accade.

La recensione di Dolore minimo, Giovanna Cristina Vivinetto

Ripercorrendo le sue età – ci vollero diciannove anni / per prepararsi alla rinascita, / per trasformare la distanza tra noi / in spazio vitale, il vuoto in pieno, / il dolore in malinconiaGiovanna Cristina Vivinetto racconta e si racconta, con tutti gli strappi e le ricuciture che l’hanno trasformata in quello che era.
Poesia potente, sanguinante. Ma che sana le ferite, unica che riesce in quest’impresa.

Sarà che certe cose a quindici anni
non si possono ancora capire
– mentre tu in silenzio già strisciavi
nelle stanze disabitate
incorrotte del mio corpo.
Sarà che la voce interna fiorisce
solo a forza di strappi e toppe
mal ricucite – da lì sguscia l’anima.

 

La mia opinione su Dolore minimo, Giovanna Cristina Vivinetto

Un dolore “minimo” che minimo non lo è per niente, quello di Giovanna Cristina Vivinetto, che in questo diario in poesia parla al suo vecchio io, quello nato maschile.
Sono poesie che squarciano il cuore a leggerle immaginando le emozioni che un corpo, che una mente, hanno dovuto provare affrontando attacchi e umiliazioni, per rinascere, per darsi alla vita, finalmente.
Madre di se stessa.
Così si definisce Giovanna Cristina Vivinetto. Un diventare madre partorendo un’altra sé, con dolore, ma anche con la gioia di scoprirsi finalmente per quello che è sempre stata. E poterlo raccontare, agli altri e prima di tutto a quella se stessa che ha sofferto.

Non sono un’esperta di poesia, come ho sempre detto, ma se è vero che la poesia deve dare un’emozione, Dolore minimo è un’emozione costante, dalla prima all’ultima pagina. Un’emozione che accompagna un adolescente alle prese con un corpo da nascondere, con ombre da cui stare alla larga, con una “morte” cercata e conquistata solo per rinascere.

«Quando nacqui mia madre
mi fece un dono antichissimo.
Il dono dell’indovino Tiresia:
mutare sesso una volta nella vita»

Da leggere. E far leggere. E poi ancora rileggere ad alta voce.

Dolore minimo
Giovanna Cristina Vivinetto
Interlinea, 2018, p. 148, €. 12,00

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polepole
Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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