
Comunque, chi potrebbe criticare il mio subconscio per aver architettato un’evasione fantastica in un mondo simile a quello di Jane Austen (dottore ansioso di tagliuzzarmi a parte)?
La recensione di Shopping con Jane Austen di Laurie Viera Rigler
Se vi addormentaste a Los Angeles ai giorni nostri e vi risvegliaste in Inghilterra nel 1813 come vi sentireste? Probabilmente spaesate, confuse e terrorizzate: proprio le sensazioni che prova Courtney quando si risveglia nei panni di Jane Mansfield.
Courtney è una grande appassionata di Jane Austen e i libri della scrittrice sono da sempre per lei un rifugio sicuro. Da quando ha scoperto che il suo quasi sposo la tradiva con la pasticcera sta vivendo un periodo molto difficile. Ha sempre saputo che quello non era l’uomo giusto ma il tradimento l’ha sconvolta. Quando si risveglia nel passato pensa di trovarsi in un sogno molto realistico. Piano piano si rende conto non solo che il 1813 è reale e che sta vivendo la vita di una certa Jane Mansfield ma si convince che c’è un motivo se è successo tutto quanto.
Il problema per Courtney è che non sa come tornare nel futuro e sospetta fortemente che la vera Jane abbia preso il suo posto a Los Angeles. Come rimettere tutto a posto?
La mia opinione su Shopping con Jane Austen di Laurie Viera Rigler
Shopping con Jane Austen è una storia romantica sulla ricerca di sé stessi, l’amore e il ritorno a casa. È anche la storia perfetta se amate zia Jane perché i suoi romanzi sono il leitmotiv di tutta la vicenda, basta vedere il nome della protagonista, Mansfield. I richiami alle opere della scrittrice sono ovunque: nomi, personaggi, luoghi è impossibile non trovare qualcosa che suoni familiare al lettore.
La storia è carina, anche se un po’ ripetitiva in alcune situazioni. Courtney riflette su quanto si senta spaesata, intrappolata, confusa confrontando spesso la sua vera vita con quella nel 1813 e se da un lato questo espediente è utile per conoscerla meglio dall’altro appesantisce un po’ il ritmo narrativo. La cosa più incomprensibile del romanzo è la scelta del titolo italiano che è fuorviante.
La trama è interessante e se l’inizio è un po’ in sordina poi il ritmo della narrazione migliora e ci ritroviamo in una storia dove balli, vacanze a Bath, pettegolezzi e intrighi amorosi la fanno da padroni. Divertente anche vedere come la scrittrice riesca a evidenziare i lati negativi dell’epoca mettendo in chiaro che il 1813 è bello nei romanzi o nei film ma che la realtà era molto meno affascinante, anche se eri ricca.
Shopping con Jane Austen è una lettura piacevole che regala qualche ora di relax alle amanti della Reggenza, degli abiti in mussola e delle storie romantiche. Esiste anche un seguito, In viaggio con Jane Austen, che racconta di Jane Mansfield a Los Angeles e di come farà a ritornare al 1813.
Buona lettura.
Shopping con Jane Austen
Laurie Viera Rigler
Sperling & Kupfer, 2011, p. 325