Qui giaccio, Luigi Schettini

Qui giaccio, malato nelle viscere –
Le cimici mi divorano. E da lassù
Ancora luce e chiasso:
Lo sento, ballano.

Io e i libri gialli-thriller-horror-noir e via dicendo non siamo mai andati d’accordo. Mi succede che al primo cenno di minaccia, di panico o morte di qualcuno, comincia a prendermi l’ansia, la gola si annoda, il cuore batte all’impazzata.
Ma i problemi, si sa, spesso vanno affrontati con una terapia d’urto e questo nuovo anno l’ho iniziato prendendo il toro per le corna: prendiamo un bel libro da panico assicurato e via!

La recensione di Qui giaccio, Luigi Schettini

Luigi Schettini lo conosciamo già, noi dello staff di ZeBuk: dopo I delitti del faro e Giallo Zafferano, la saga del brillante coroner Tom Sermon continua in questo terzo capitolo, che ha un titolo già di per sé da brividi… Qui giaccio.

La componente psicologica che fa da “colonna sonora” al romanzo è indiscutibilmente il panico, del quale Schettini sembra aver intrapreso un attento ed efficace studio durante la stesura, al fine di suscitarlo al meglio. [Asia Argento]

Il canto del capraio, di Friedrich Nietzsche, lo ritroviamo scritto in piccoli frammenti di carta cuciti nelle bocche delle vittime di un killer incapace di alcuna pietà: imbalsamate vive, ognuna di loro porta con sé un senso assoluto di panico e angoscia che – lo ammetto – mi ha tenuto legata alla poltrona fino alla fine del romanzo, nonostante abbia dovuto superare una prima fase di terrore/orrore per alcuni particolari che mi hanno fatto capire di avere ancora lo stomaco troppo debole…

La mia opinione su  Qui giaccio, Luigi Schettini

Durante la lettura un bel po’ di domande me le sono poste, devo dire: alcune relative al linguaggio usato (e le ho risolte pensando al formato ‘discorsivo’ che spesso prende il racconto), altre sui come e sui perché di alcuni personaggi (e sulle loro personali storie, intrecciate col resto del libro) che sono solo tratteggiati ma a mio parere meriterebbero interi capitoli dedicati solo a loro.

Tre punti fermi, alla fine: la sete di vendetta, che è il punto da cui partire per capire questa storia, che riempie e satura tutti gli spazi delle pagine che scorrono, cucite insieme da quel filo nero usato per chiudere ogni apertura. L’ansia, che ho sentito forte, per il bisogno di arrivare alla fine del libro e capire chi e perché. L’angoscia ad ogni cambio pagina, perché chi stai imparando appena a conoscere potrebbe non sopravvivere per un’altra pagina ancora…

Una sola domanda mi sono sentita di dover fare a Luigi:

“dimmi che non finisce qui!”

E la sua risposta non si è fatta aspettare: no, non finisce qui. Le avventure di Tom Sermon continuano e per me sarà l’occasione di controllare se sto imparando a digerire queste storie che, se da un lato aumentano la mia tachicardia, dall’altro sanno come creare dipendenza…! 😉

Cominciate a godervi il booktrailer del libro e correte a leggere! C’è una poesia tremenda che vi attende…

Qui giaccio
Luigi Schettini
Golem Edizioni (collana Mondo), 2015, pag. 204, € 12,75
ISBN: 978-8898771356

Per acquistare:

polepole
Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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