Va’, metti una sentinella, Harper Lee

Ricorda anche questo: è sempre facile voltarsi indietro e vedere com’eravamo, ieri, dieci anni fa. Difficile vedere ciò che siamo. Se impari il trucco, te la caverai.

“Ma come? Sei una che legge così tanto e non hai mai letto Il buio oltre la siepe? Ma è un classico! Devi leggerlo per forza!”
Ecco, io sono allergica ai librichedevileggereperforza, l’ho detto. E infatti mi mancano un sacco di quei librichedevileggereperforza, soprattutto alle superiori, quando certi prof ti assegnano i pesantissimi tomi chedevileggereperforza in corrispondenza delle vacanze estive… Per fortuna io ho avuto dei prof intelligenti, che non mi hanno mai fatto leggere Il buio oltre la siepe per forza. Non lo avrei apprezzato.

Una delle mie ultime letture – che partecipa anche alla sfida della Zebuk Reading List – è il libro di Harper Lee, scomparsa da pochi mesi (il 19 febbraio 2016).

La trama

[Attenzione: spoiler!]

Va’, metti una sentinella racconta i fatti avvenuti venti anni dopo la storia del primo romanzo: siamo a metà degli anni Cinquanta e Scout, la piccola protagonista è cresciuta e torna in Alabama per le vacanze. Ripercorre alcuni fatti del passato, torna romanticamente nella sua vecchia casa ora adibita a gelateria, ricordando sempre con rispetto e orgoglio tutti gli insegnamenti di suo padre Atticus; poi, per caso, scopre qualcosa della vita del padre che la sorprende e la stravolge: Atticus Finch, modello perfetto per sua figlia, integerrimo esempio di tolleranza e giustizia, è un rappresentante del suprematismo bianco, convinto sostenitore dell’inferiorità dei neri.

Poiché così mi ha detto il Signore: «Va’, metti una sentinella, che annunzi ciò che vede»

Cosa fai quando il mondo ti crolla addosso all’improvviso? Quando tutte le tue certezze, tutto quello in cui hai sempre creduto,  svanisce e non hai più terra sotto i piedi?

Sono cresciuta proprio qui nella tua casa, e non ho mai saputo cosa ti passava per la testa. Ho solo ascoltato quello che dicevi. Hai omesso di dirmi che noi eravamo miglior dei negri per natura, Dio benedica le loro teste lanose; che potevano arrivare fino a un certo punto; hai evitato di dirmi ciò che O’Hanlon ha detto ieri. Perché a parlare là sotto c’eri tu, mentre a dirlo era O’Hanlon. Tu non sei solo un codardo, Atticus, ma anche uno snob e un tiranno. Quando parlavi di giustizia hai dimenticato di dire che la giustizia è una cosa che non ha niente a che fare con la gente…

Jean Louise è sconvolta e ne ha tutte le ragioni.
Io vi dico la verità: sono entrata nella parte, mi sono immedesimata in Jean Louise – Scout, e ho pianto, tanto, di rabbia insieme a lei. Il confronto tra i due, finalmente a volto scoperto e con tutte le verità sul piatto, è stato liberatorio, nonostante la freddezza di lui e la sua serenità nell’accogliere la rabbia di sua figlia:

Non ti perdonerò mai per quello che mi hai fatto. Mi hai tradito, mi hai cacciato di casa e ora sono in una terra di nessuno.

La mia opinione su Va’, metti una sentinella, Harper Lee

Non so se questo sia davvero lo stile di Harper Lee: sulla pubblicazione del romanzo ci sono moltissimi misteri, visto che quando l’autrice ha dato il consenso alla pubblicazione a detta di molti non era già più nelle condizioni di intendere e volere. So però che questo romanzo non mi è piaciuto, almeno non nel modo in cui intendo di solito: la delusione che può farti provare un personaggio tanto idealizzato è troppo forte, il suo imprevisto abbandono di ogni principio è inconcepibile, la perdita del coraggio che aveva avuto in passato, quello che gli aveva permesso di difendere un nero dall’accusa di violenza carnale, il suo smettere di lottare per la giustizia in cambio di una sorta di ‘quieto vivere’… i punti su cui meditare sono tantissimi e se ci pensi  davvero a mente fredda ti tolgono il fiato.

«L’isola di ogni uomo, Jean Louise, la sentinella di ognuno di noi, è la sua coscienza.»

Ecco, se c’è un personaggio che davvero mi ha colpito, che ha toccato tasti su cui tornare, è questo strambo zio, che alterna perle di saggezza a comportamenti fuori luogo. E che aiuta la nostra Scout in quel processo di maturazione che sta arrivando a conclusione, quello che le fa vedere, finalmente, il mondo attraverso i propri occhi e non tramite quelli del padre: la sua coscienza, ecco cosa vediamo nascere in queste pagine. E la sua coscienza, la sentinella, ha finalmente parlato con voce propria.

Sì, è davvero così: la sentinella di ognuno di noi è la nostra coscienza. E questa storia te ne fa prendere atto: sono in molti, in troppi, a zittirla a favore del quieto vivere… 

Ma allora, mi è piaciuto o no, questo libro tanto discusso?
Mi sono piaciuti i temi, mi è piaciuto l’ambiente, mi è piaciuta l’aria di casa che si respirava, mi è piaciuta gran parte dello svolgimento; non mi è piaciuto, purtroppo, l’epilogo. Ma non è colpa di Harper Lee.
Ora sì che ho voglia di leggere Il buio oltre a siepe!

Va’, metti una sentinella
Harper Lee
Feltrinelli (collana I narratori), 2015, pag. 269
ISBN: 978-8807031595

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polepole
Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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