Mr. Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina, Fannie Flagg

Non è incredibile come un uccellino così piccolo sia riuscito a cambiare così tante vite?

La recensione di Mr. Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina di Fannie Flagg

È inverno e Oswald P. Campbell ha appena saputo che gli resta ben poco da vivere. La sua vita non è certo stata felice e appagante: orfano, deve il suo nome alla famosa marca di zuppe in scatola vicino a cui è stato ritrovato, separato e senza grandi amici. Decide, quindi, di seguire il consiglio del suo medico e di passare i mesi più freddi, forse gli ultimi per lui,  in Alabama, nella piccola comunità di Lost River, paesino tranquillo lungo le rive del fiume,  nascosto tra gli alti e frondosi alberi. Nella piccola comunità Oswald si sentirà a casa e l’incontro con Patsy e il vispo Jack cambierà la sua vita.

La mia opinione su Mr. Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina di Fannie Flagg

Io questo libro l’ho adorato e continuo a consigliarlo a tutti, amici e colleghi di lavoro. Perchè può sembrare a prima vista un libretto leggero e sdolcinato ma non lo è assolutamente. Chi non amerebbe vivere a Lost River col suo unico emporio e il postino che arriva via fiume? Oppure alzi la mano chi non ha mai desiderato di far parte di una società segreta magari dal nome strano e fuorviante.

Una storia che commuove e diverte, che scalda il cuore e, magari, la prossima volta che un pettirosso sfreccia vicino a noi, facciamo attenzione: se inclina la testolina di lato in modo buffo potrebbe essere Jack.

MR. ZUPPA CAMPBELL, IL PETTIROSSO E LA BAMBINA
Fannie Flagg
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2009, p. 235, €. 8,40


 

SIBY
Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

5 COMMENTS

    • Stessa sensazione anche per me: non son mancate le risate ma anche la lacrimuccia ha fatto capolino. Per non parlare dei motivi su cui riflettere.
      Eppure basterebbe così poco per essere felici, vero? 😉

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