I film di Zebuk: In the mood for love

Chow: Nel passato se uno aveva un segreto e non voleva assolutamente che qualcuno lo sapesse, lo sai che faceva?
Ping: Non ne ho la minima idea.
Chow: Andava in montagna e cercava un albero, scavava un buco nel tronco, e vi bisbigliava il suo segreto e richiudeva il buco col fango, così il segreto non sarebbe stato scoperto mai da nessuno.
Ping: Ma tu pensa quanta fatica, io invece cercherei una donna per sfogarmi.
Chow: Non siamo tutti uguali.
Ping: Dici bene, non siamo tutti uguali, io non ho segreti al contrario di te, tu invece ti tieni tutto dentro, dai su coraggio raccontami qualcosa.
Chow: Neanche io ho segreti.
Ping: Avanti smettila, siamo vecchi amici, giuro che non lo dirò a nessuno.

Adoro il cinema orientale. Adoro i bei film. Adoro l’arte, i colori intensi, cupi, la pellicola lavorata come un quadro, la musica a canone, le storie d’amore senza happy ending. Per tutti questi motivi amo visceralmente questo film. Merito della poetica regia di Wong Kar Wai, della fotografia che ferma scene che sembrano dipinte e della musica ipnotica che accompagna tutto il film.

La recensione di In the mood for love

Nella Hong Kong del 1962, carica di pioggia e piena di vicoletti si incrociano le vite di Chow e Li-Zhen. Entrambi sposati si trasferiscono con le famiglie nello stesso stabile nello stesso giorno. Una serie di strane coincidenze li porta a scoprire che i rispettivi coniugi non solo hanno una relazione ma sono scappati insieme in Giappone. L’unica cosa che interessa ai due rimasti soli è capire come sia potuto accadere tutto sotto i loro occhi senza che nessuno, né essi stessi, né i vicini nonché padroni di casa pettegoli e invadenti, abbia sospettato nulla. Chow e Li-Zhen cominciano a incontrarsi sempre più spesso: mentre tornano dal lavoro, quando vanno a comprare la cena, sotto la pioggia battente mentre aspettano che spiova, sulle strette scale di casa  e piano piano, senza accorgersene, si innamorano. Ma non vogliono essere gli emuli dei coniugi fedifraghi. Rinunceranno a consumare il loro amore.

Mani che si intrecciano in un taxi di notte, frasi sussurrate appoggiati a vecchie case, telefonate senza parlare questo è l’amore raccontato in questo film. L’amore che si nutre della presenza dell’altro, l’amore che si consuma senza sfiorarsi mai ma riesce ad essere passionale  e straziante. Una storia d’amore senza nemmeno un abbraccio ma dove la potenza dei sentimenti inespressi arriva allo spettatore e lo travolge con tutta la sua forza e la nostalgia di qualcosa che poteva essere e non è stato.

Chow e Li-Zhen vivono il sentimento in modo opposto: Chow è pronto a ricominciare con Li-Zhen mentre lei, al contrario, è troppo legata alle regole della società e ai suoi princìpi morali per rifarsi una vita. Chow andrà a Singapore nella speranza di dimenticare mentre lei rimarrà a Hong Kong e continuerà a vivere nello stesso appartamento aspettando il ritorno del marito.

La mia opinione su In the mood for love

Quando ripensa a quegli anni lontani, è come se li guardasse attraverso un vetro impolverato: il passato è qualcosa che può vedere, ma non può toccare; e tutto ciò che vede è sfocato, indistinto.

 

Una storia sulla nostalgia e sul rimpianto, sul cercarsi senza mai trovarsi, sul passato che non ritorna. Un film di silenzi e gesti, di figura femminili strette in sensuali qipao di seta, di Nat King Cole che canta Quizas, quizas, quizas.

Un film che vale la pena di vedere. Per la trama, le interpretazioni, l’ambientazione, la regia e soprattutto per amore della settima arte. Ci sono film che ti si imprimono nell’anima anche se non ne cogli tutte le sfumature. In the mood for love è uno di questi. A lungo i colori e l’atmosfera vi rimarranno negli occhi e nella mente. Guardatelo, amatelo, assaporatelo: la vostra anima vi ringrazierà.
Buona visione.

 

 

 

 

 

 

Titolo originale:In the mood for love, Genere: Drammatico, Regia: Kar-wai Wong, Cast:Maggie Cheung, Tony Leung. Durata: 98′

SIBY
Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

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