Francesca Accordi: Pinocchio ovvero delle bugie

Nel difficile e delicato compito di spiegare ai bambini le cose dei grandi, oggi abbiamo il piacere di ospitare Francesca Accordi,  conosciuta in rete anche come Mumtrioska. Aiutandosi con le fiabe della tradizione ci aiuta ad avvicinare argomenti complicati come la paura del confronto e l’ansia da prestazione, che spesso attanagliano anche i nostri figli. Buona lettura!

Mi sarebbe piaciuto moltissimo saper disegnare bene, invece riesco a disegnare un cane senza farlo sembrare un cavallo di poco. Una volta diventata mamma, mi sarebbe piaciuto disegnare murales nella camera di mia figlia, di getto, senza ricopiare, per rendere immagine ciò che più le piaceva o ciò che invece volevo che tenesse a mente, ma mi sono dovuta accontentare di qualche quadretto e puzzle.

Uso le parole però.

Fin da quando era in fasce le ho parlato e raccontato mille favole: ho spesso usato i personaggi delle storie della mia infanzia per parlarle degli argomenti più disparati. Adoro le favole classiche, quelle che hanno qualche personaggio cattivo come il lupo o l’orco o la strega (il mondo ne è pieno), e il personaggio buono come la fata, i nani o il principe (più difficili da scovare).

Quelle storie che hanno il lieto fine edulcorato, quasi fin troppo dolce, ma che al loro interno hanno diverse possibilità di interpretazione e metafore, che io amo molto.

Allora Biancaneve non trova la salvezza solo per il bacio del principe, ma per tutti i nanetti che se ne prendono cura e non l’abbandonano al suo destino di dormiente avvelenata. La paura della solitudine si attenua quando, anche in un bosco sperduto, si trova qualcuno disposto ad aiutare.

I nanetti a volte capitano, insomma. Anche se non sai dove o cosa cercare, se non una persona amica.

E il lupo di Cappuccetto Rosso, non viene ucciso e squartato per il solo gusto truce e torvo del cacciatore, ma perché aveva fatto qualcosa di sbagliato. Ogni gesto ha una conseguenza e l’istinto naturale alla disobbedienza, che è tanto sano da piccini (Cappuccetto Rosso compresa), perché è un’ importante tappa della crescita di qualunque bambino, trova un contenimento e una spiegazione per un eventuale punizione. L’importante poi, è che la nonna e Cappuccetto siano salve, che disobbedendo si era proprio messa in una situazione più che pericolosa.

Poi c’è Cenerentola che mi è venuta in aiuto quando le ho parlato delle aspirazioni, dei sogni e dei desideri, della paura di essere inadeguati e l’ansia da prestazione. La Fata Madrina è dentro di noi, la forza di volontà, la voglia di lottare per i nostri sogni è sempre a portata di mano e quelle formule magiche, non sono altro che dei mantra da ripetersi, per darsi una nuova prospettiva e possibilità. Certe volte capita che a suon di bidibibodibibù, anche il puzzle più difficile si trasformi in una bella sfida da completare, combattendo ogni frustrazione. Non bisogna nemmeno temere di essere troppo sbagliati per meritare qualcosa, non bisogna farsi prendere dal panico quando sembra che non ci siano vie d’uscita, perché siamo fatti anche di potenzialità che arrivano proprio a palesarsi, quando ci lasciamo andare al dolore magari con un bel pianto.
Forse sono troppo cruda, ma io credo veramente che la sofferenza faccia parte di ogni vita e non vada evitata, ma attraversata. Penso che i nostri figli debbano avere degli strumenti per imparare a riconoscerla per trasformarla, come una zucca insulsa diventa una carrozza performante. Perciò, bidibibodibibù!

Tra le mie storielle però, la più ricca di significato e la più sentita, rimane quella di Pinocchio e i suoi compagni di merende mascalzoni come il Gatto, la Volpe e Lucignolo. Dopo averle letto e riletto la fiaba, ho detto a mia figlia di non avere mai paura di raccontare la verità, nemmeno quando disobbedisce, nemmeno quando sa di farmi arrabbiare o darmi dolore. Desidero che sappia fin d’ora, che non è importante piacere per forza a mamma e papà (o a tutti gli altri) e non voglio quindi che racconti bugie per presentarsi sempre perfetta ai nostri o altrui occhi.

Il mio timore principale per la sua crescita, è che incontri un Gatto che la adeschi. O una Volpe che la imbrogli. O un Lucignolo che la porti sulla cattiva strada.

Non sempre c’è la possibilità di tornare sui propri passi e non sempre c’è la Fata Turchina che appare per il salvataggio in extremis (che sono io, concedetemi questo ruolo di salvatrice almeno nei miei pensieri).

Concludo dicendo che sono molti i linguaggi che si possono utilizzare per entrare in contatto con i nostri bambini, immagini e parole: per raccontare loro anche le cose che più ci/li spaventano, l’importante è tenere sempre conto, che ciò di cui hanno veramente bisogno è l’onestà all’interno di un rapporto, che durerà e li influenzerà per tutta la vita. Non amo per nulla Pinocchio, quando si parla di emozioni da spiegare, le bugie fanno sempre male.

Lucia Busca
Sono quella che legge due libri contemporaneamente, quella che ha l'e-reader, io piango quando la scrittura è bella, divento il protagonista del libro. Curiosa, tento di infilarmi in tutti i generi, scegliendo tra i grandi classici e osando nuovi autori. L'unica certezza che ho: non mi basterà questa vita per finire la mia lista dei desideri. "Io penso, disse Anna sfilandosi un guanto, che se ci sono tanti ingegni quante teste, ci sono tanti generi d'amore quanti cuori" (Anna Karenina)

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