Romanzi di (un certo) genere : Non cercare l’uomo capra, Irene Chias

C’è una parte di me che non lo raggiungerà mai, se non in quei momenti; che non conoscerà mai davvero la sua storia e la sua mentalità, il suo modo di vedere il mondo. E questa consapevolezza ci salva dalla tentazione di cedere a ogni illusione di fusione, la menzogna che ha inquinato tutte le mie storie passate.

Così Simona dice a Luisa, in un dialogo intimo nel quale le due raccontano delle proprie storie e del desiderio di cambiare, viaggiare, andare lontano.
Il confronto con il “diverso” da parte di molte donne sembra essere il tema del romanzo Non cercare l’uomo capra, che fa della relazione con l’esotico, col culturalmente diverso, la questione più importante; ma mentre questo argomento riempie le pagine, un altro tema di sottofondo si fa lentamente sentire sempre più.

Tra i tanti stereotipi che colpiscono le donne ci sono quelli legati alla loro età, al “sistemarsi”, al decidere “una volta per tutte” delle loro vite e delle loro relazioni in modo che non siano più in discussione, e del chiamare questa decisione “felicità”. Luisa affronta un momento nel quale non ci sono traguardi né mete, nel quale non si chiede alla vita un bilancio o un senso, ma qualcos’altro: una visione, un’idea, una sensatezza possibile anche se non attuale o attuabile. Serve però uno strumento per trovarla, uno schermo, una figura tramite – e Luisa la trova in un vecchio film di Fellini. Come poi da questo sia possibile parlare di questioni di genere, rapporti tra cultura europea e africana, cartoni animati degli anni Ottanta, senso del viaggiare, pallavolo e chitarre per mancini è tutta abilità di Irene Chias e quella forma artistica polifonica e indescrivibile che è il romanzo.

Come in tutti i romanzi che si rispettino, infatti, Non cercare l’uomo capra contiene molti linguaggi diversi: epistolare, storico e documentaristico, giornalistico, diaristico, perché è ancora necessario esprimersi e registrare le espressioni in molti modi diversi per cercare di rispondere ad alcune domande fondamentali: qual è il senso dell’essere umani? Cosa deve fare l’Africa per essere vera? Perché i matrimoni sono tutti misti, ma alcuni lo sono di più? Che cos’è un viaggio?

Irene Chias non sa rispondere a tutte queste domande, ma Luisa a suo modo sì. È per questo che si scrivono – e si leggono – i romanzi: per dare soluzioni immaginarie a ciò che la biografia lascia in sospeso.

Non cercare l’uomo capra
Irene Chias
Laurana Editore, 2016, p. 1841, €. 12,75
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