
C’è chi passa la vita a leggere senza mai riuscire ad andare al di là della lettura, restano appiccicati alla pagina, non percepiscono che le parole sono soltanto delle pietre messe di traverso nella corrente di una fiume, sono lì solo per farci arrivare all’altra sponda, quella che conta è l’altra sponda. (José Saramago)
Siamo arrivati all’ultimo mese della nostra Reading List. I giochi sono fatti, c’è chi ha raggiunto l’obiettivo, chi l’ha allungato un po’, ma siamo tutte felici di esserci cimentate in questa sfida contro noi stesse a suon di letture!
Non era una sfida vera e propria, lo sappiamo, non c’era nessun premio in palio se non la soddisfazione di leggere cose che volevamo leggere, non era una corsa a chi legge di più e la nostra prima e unica regola da seguire era: Libertà.
E ci siamo riuscite! Come staff abbiamo letto anche molto altro, ma qui, in questa Reading List, ci sono finiti tutti quei libri che volevamo leggere al di là di ogni tema assegnato durante l’anno. È stata una bella esperienza che l’anno prossimo vorremmo riproporre… con altre regole. Stiamo lavorando a un’ideuzza, infatti, ve ne parleremo presto.
Intanto però eccovi gli ultimi libri della Reading List, se volete rivederli tutti quanti non dovete fare altro che correre qui.
Angela
I miei libri di dicembre
32- un libro scritto nella anno in cui sei nato: Pelle di leopardo, Tiziano Terzani
37- un libro ambientato nel futuro: Il domani che verrà, John Marsden
48- un libro scritto da un autore con le tue stesse iniziali: L’arte di amare, Francesco Alberoni
La citazione
“La guerra è una cosa triste, ma ancora più triste è il fatto che ci si fa l’abitudine. Il primo morto quando l’ho visto io, stamani, rovesciato sull’argine… Gli altri li ho semplicemente contati come cose di cui bisogna, per mestiere, registrare le quantità”
(Pelle di leopardo, Tiziano Terzani)
polepole
I miei libri di dicembre
22- Un libro che ti fa paura: Shining, Stephen King
36- Un libro ambientato al liceo/scuole superiori: La campana di vetro, Sylvia Plath (in realtà è ambientato lì solo in parte, ma me ne sono resa conto tardi 🙂 )
La citazione
Il silenzio mi fece sentire depressa. Non era il silenzio del silenzio. Era il mio silenzio.
Sapevo benissimo che le automobili facevano rumore, e che il fiume faceva rumore, ma io non sentivo niente. La città era appesa alla mia finestra, piatta come un manifesto, luccicante e ammiccante, ma per quanto mi riguardava avrebbe potuto non esserci affatto.
(La campana di vetro, Sylvia Plath)