Dio ci benedica, tutti quanti!
La recensione di Canto di Natale di Topolino
Londra, vigilia di Natale di metà ottocento.
Il vecchio Scrooge, avaro e senza spirito natalizio, è ancora in ufficio con il suo contabile, sottopagato, Bob Cratchit.
Scrooge è interessato solo ai soldi, gestisce infatti un’agenzia che si occupa di prestiti e tassi d’interesse e caccia in malo modo anche il nipote, venuto ad invitarlo per il pranzo di Natale.
Tornato a casa, Scrooge, durante la notte, riceverà la visita di tre spiriti: il Natale passato, quello presente e quello futuro.
I tre spiriti dovranno fargli rendere conto di quanto si sia comportato male e cercare di redimerlo.
La mia opinione su Canto di Natale di Topolino
Canto di Natale di Charles Dickens è probabilmente l’opera più conosciuta e letta ambientata durante il periodo natalizio.
Numerosissime sono le versioni teatrali, cinematografiche o per la televisione.
Eppure poche riescono a superare questa a cartoni targata Disney.
Uscita nei cinema inglesi nell’ottobre del 1983 e candidata agli Oscar l’anno dopo nella categoria Miglior cortometraggio d’animazione, canto di Natale di Topolino rimane insuperabile.
Non era facile condensare in nemmeno trenta minuti le tematiche e i personaggi del romanzo eppure la Disney ci riesce.
Affida il ruolo dell’avaro Scrooge a Zio Paperone, e a chi altri se no, e a Topolino quello del sottopagato e timido Cratchit.
Il risultato è un film commovente e divertente, incantevole, che riesce a mescolare sapientemente la più bella storia natalizia ai personaggi Disney più amati.
Ho visto e rivisto centinaia di volte questo breve cortometraggio eppure ogni volta è come se fosse la prima.
Trovare il dvd contenente unicamente Canto di Natale è praticamente impossibile ma la Disney ha inserito il cortometraggio in Il bianco natale di Topolino contenente anche altri cortometraggi a tema natalizio.
Buona visione.
Photo : pcwallart.com