
Ovunque mi chiameranno, io danzerò! Solo se danzo sono viva.
La recensione di Io danzerò
Loie Fuller è stata una delle pioniere della danza moderna.
Cresciuta nel West, alla morte del padre va a vivere a New York con la madre, donna puritana e terrorizzata da qualunque forma di arte e di indipendenza femminile.
Loie, tra un provino e l’altro, inizia ad ideare un nuovo tipo di danza.
Niente scarpette, pose plastiche, tecnica o pose da bella statuina.
Loie usa il suo corpo e l’immensa stoffa del costume di scena per disegnare figure in moto perpetuo in quella che verrà poi chiamata Serpentine dance.
L’America però non è pronta a capire quest’arte così innovativa e quindi la ragazza va a Parigi dove conquista le Folies Bergère e il pubblico.
Loie diventerà un’icona e sarà ritratta da Rodin.
La mia opinione su Io danzerò
Io danzerò è un film del 2016 diretto da Stéphanie di Giusto con Soko, cantante ed attrice, come protagonista.
Un film emozionante ed intenso.
Soko tratteggia meravigliosamente il personaggio di Loie facendo vivere di nuovo la sua danza.
Una danza ammaliante ed ipnotica faticosissima, come ha dichiarato la stessa Soko che si è allenata duramente prima di riuscire a sostenere lo sforzo fisico necessario a reggere il peso del costume.
Loie Fuller danzava avvolta in centinaia di metri di seta usando due bastoni di bambù per muovere la stoffa che veniva colorata grazie ad un proiettore e a dei vetri colorati.
Questa danza che si avvita su stessa crea un movimento continuo dove non c’è mai fine.
Se vedere questa danza emoziona noi, popolo dell’era digitale abituato a tutto, immaginate quale effetto dovesse avere su un pubblico che a malapena era abituato all’elettricità vedere una figura evanescente che prendeva il volo e diventava farfalla davanti ai loro occhi.
Loie sbalordì il mondo e grazie a questo film la sua danza sarà eterna.
Buona visione.
Photo : theredlist.com
Vale la pena pensarci: esiste davvero vita intelligente sulla Terra?