
Jimmy continuava a non avere niente da dire.
– Mi prendi? – chiese Joey the Lips.
– Come no, cazzo – disse Jimmy – Certo che ti prendo, cazzo… Hai il telefono?
– Pronto, Gesù in linea – disse Joey The Lips, – ditegli tutto quello che volete. 463221 – Jimmy se lo scrisse.
– Ti telefono. Ti chiamo senz’altro. Voglio farti conoscere agli altri… devono vederti.
– Joey The Lips salì in moto. Si era rimesso il casco. – Tutti i figli di Dublino hanno le ali – disse, e si avviò fuori dal cancello, lungo il viottolo e poi in strada. Jimmy era felice. Adesso sapeva che sarebbe andato tutto bene. Erano nati i Commitments. C’era Joey The Lips Fagan con loro. E quell’uomo aveva tanto soul da bastare per tutti. Aveva perfino Dio dalla sua parte.
Per una che non aveva idea di cosa fosse questo libro, per una che non ha mai (ancora) visto il più famoso film basato su questo romanzo di Roddy Doyle, leggerlo è stato uno spasso.
Un tuffo, un giro di giostra a tutta velocità negli anni Ottanta, con viaggi nel tempo fino agli anni di James Brown, Marvin Gaye, Otis Redding.
E non conoscevo nemmeno Roddy Doyle, che è stato una sorpresa piacevole in questo suo modo di scrivere, parecchio diretto almeno in questo libro, molto “colloquiale”, se così possiamo definirlo: dialoghi veloci, pieni di intercalari coloriti, di testi di canzoni appena accennate, di situazioni sgangherate da classico gruppo di adolescenti che forma il primo gruppo musicale, trama quasi inesistente ma assolutamente divertente, proprio per quella sua inconsistenza e incoerenza.
La recensione di I commitments, Roddy Doyle
The commitments è solo il primo romanzo della trilogia di Barrytown, quartiere immaginario di una Dublino della fine degli anni Ottanta dove i veri protagonisti sono i ceti più popolari:
Se avete il Soul nell’anima, la Band più Proletaria del Mondo ha bisogno di voi. Rivolgersi a J. Rabbitte, 118, Chestnut Ave., Dublino 21. Non si prendono cafoni o gente della zona sud.
Ecco l’annuncio che porta alla formazione della band. E già questo dice molto… 🙂
Da leggere in compagnia della colonna sonora (l’elenco è subito dopo la prefazione al libro), fatta di soul e rithm&blues, per immaginarsi ancor meglio le prove nel garage di casa, il primo concerto nella sala parrocchiale, e poi i giri pagati a pinte di birra tra i pub della zona, e le liti, gli amori, le grandi amicizie…
Il finale riserva un bel paio di sorprese che non voglio spoilerare, vi conviene provare a leggerlo!
I commitments
Roddy Doyle
Guanda (collana Le Fenici), 2014, pag. 166, € 8,50
ISBN: 9788823507609