Ecco, bevi, e mentre sorseggi questo cabernet ne approfitto per dire subito, sebbene sia materia di una successiva lezione, che il vino è una componente fondamentale per ottenere un tipo di cazzeggio agile e potente al tempo stesso, e oserei dire geometrico: si tratta del cosiddetto e celebre cazzeggio danzante, di cui avremo modo di parlare più avanti nel tempo.
A bottega dal maestro di cazzeggio, di Massimo Tallone, è uno di quei libri da portare in vacanza con noi: proprio nel periodo in cui siamo tutti normalmente più predisposti al c… ehm, all’imparare nuove tecniche e ad approfondire argomenti che durante l’anno non riusciamo a sviscerare, presi dal lavoro e dai doveri più o meno incombenti, questo manuale ci guida e ci spiega come imparare e praticare “l’unica cosa di cui abbia veramente bisogno ogni essere umano: il cazzeggio.”
Spassoso, sottile, intelligente, da gustarsi leggendo a voce alta nelle calde sere estive accompagnato da uno a scelta dei 32 vini consigliati, A bottega dal maestro di cazzeggio insegna “a dosare i giudizi, a cavalcare le metafore, ad aprire parentesi, a eludere opinioni e respingere luoghi comuni, a praticare l’uso degli incisi e a far fiorire associazioni verbali inattese”.
La mia recensione di A bottega dal maestro di cazzeggio, di Massimo Tallone
Tieni, prendi questo grappolo d’uva, pilucca, guardati intorno, sputa pure i semi a terra, non preoccuparti, l’interno di questa mia cascina di pietra, come vedi, ha qualcosa di simile all’esterno. Non è un caso. La condizione lievemente paradossale di sentirsi dentro e fuori al tempo stesso aiuta a prendere le distanze dalle forme rigide di pensiero e invita a entrare in confidenza con una nozione fondamentale per il nostro corso, secondo la quale il cazzeggio è simile (ecco il paradosso) a un robusto edificio fabbricato con il vuoto.
Paradossale, sì. Ma continuando a leggere si cammina attraverso assurdi ed iperboli, si scavalcano giochi di parole e buon vino, si cincischia in modo intelligente, esercitandosi nell’arte e nella passione per il vuoto, che però non si può dire sia un “nulla”.
Illuminante, direi.
La giovane allieva appassionata viene guidata passo dopo passo tra i rischi e i pericoli dell’arte, le vengono insegnate le differenze abissali tra cazzeggio e conversazione, l’importanza dell’alchimia nella pratica dell’arte:
Ebbene, la massima qualità richiesta al cazzeggiatore è lo spirito alchemico. Al pari di Lavoisier, il compositore di cazzeggio sa che la materia espressiva non si crea, non si distrugge, ma si trasforma.
Un consiglio? Raccogliete i vostri amici più cari, organizzate una serata a base di finger food o salamini affettati lì per lì e portate con voi A bottega dal maestro di cazzeggio. Sarà la sera perfetta in cui nascerà il vostro circolo privato di cazzeggio, e vi divertirete tantissimo tra Marzemino e Cabernet, fra chicchi d’uva spiluccata e formaggi stagionati: un’ode ai migliori vizi della vita e all’arte più intelligente che ci sia! 🙂
Note sull’autore: chi è Massimo Tallone
Massimo Tallone, nato a Fossano, nel cuneese, abita e scrive a Torino dove ha fondato la scuola di scrittura e di comunicazione “Facciamo la lingua”. È autore di numerosi saggi e romanzi editi da F.lli Frilli, e/o, UTET etc.
Collabora con “La Repubblica”ed è cofondatore del collettivo di scrittori ToriNoir. Tra i suoi successi più importanti ricordiamo Il fantasma di Piazza STatuto, Il diavolo ai giardini Cavour (entrambi pubblicati da e/o) e la fortunata serie dedicta al personaggio di Lola, scritta a quattro mani con il criminologo Biagio Fabrizio Carillo (Edizioni del Capricorno).
A bottega dal maestro di cazzeggio
Massimo Tallone
Buendia Books, 2018, 192 pag., € 13.00