
La donna è uscita dalla costola dell’uomo,
non dai piedi perché dovesse
essere pestata,
né dalla testa per essere superiore,
ma dal fianco per essere uguale…
un po’ più in basso del braccio
per essere protetta e dal lato del
cuore per essere Amata.
(William Shakespeare)
Oggi 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999.
In Italia solo dal 2005 alcuni centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International celebrano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali. (Fonte: Wikipedia)
C’è bisogno di una giornata particolare? Sì, purtroppo ancora sì, in quanto l’Istat ci dice che sono più di 100 le donne uccise in Italia nei primi 10 mesi del 2018 e spesso gli assassini sono compagni, mariti e familiari.
Come sempre ZeBuk intende sensibilizzare al tema nel modo più classico per voi: consigliandovi libri. Vi consigliamo perciò 5 libri oltre ai consigli passati per la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle donne.
Donne che corrono coi lupi
Clarissa Pinkola Estés
Sperling & Kupfer, 2016, 571 pag., € 15.00
Il libro-culto che ha cambiato la vita di milioni di donne. Attingendo alle fiabe e ai miti delle più diverse tradizioni culturali, Clarissa Pinkola Estés fonda una psicanalisi del femminile attorno alla straordinaria intuizione della Donna Selvaggia, intesa come forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al contempo materna, ma soffocata da paure, insicurezze e stereotipi.
Mai più indifesa
Chiara Gambino, Giampaolo Salvatore
Altrimedia, 2019, 192 pag., € 18.00
Due gli obiettivi di questo libro: analizzare in modo semplice e accessibile i meccanismi psicologici che spingono inconsapevolmente molte donne a costruire e mantenere relazioni fonte di sofferenza o vittimizzanti; guidare queste donne verso soluzioni creative. La tesi principale è che entrare, spesso ripetutamente, in una relazione vittimizzante, o non riuscire a uscirne, dipende in larga misura dall’incapacità di comprendere le proprie emozioni e i propri desideri e di utilizzarli come criteri per operare scelte e perseguire piani a breve e lungo termine. Questa incapacità il più delle volte è dovuta a schemi di personalità appresi nel corso dello sviluppo personale a partire dai primi anni di vita. Questi schemi guidano inconsapevolmente il comportamento, generano un’immagine di sé negativa, fonte di sofferenza psicologica, e inibiscono l’agentività, con cui si intende la capacità di mettere a fuoco emozioni, bisogni e desideri, e di considerare sé stessi in diritto di tentare di realizzarli concretamente. Prefazione di Giancarlo Dimaggio. Postfazione di Lorena Bianchetti.
Murata viva. Prigioniera della legge degli uomini
Leila
Piemme, 2015, 203 pag., € 5.90
È mezzanotte. Leila, giovane marocchina cresciuta in Francia, sta dormendo della piccola stanza che condivide insieme ai fratelli, quando la madre la sveglia. Le ordina di mettersi il suo vestito più bello e di preparare il tè per l’uomo seduto sul divano della sala: lo deve accogliere come fosse un re. Leila non lo conosce. Eppure tra pochi giorni quell’uomo diventerà suo marito. Perché così ha deciso suo padre e, se lei oserà ribellarsi, la punizione sarà terribile. Per Leila è l’inizio di un incubo. Suo marito la tratta come una schiava, la picchia, la umilia. Per tre volte Leila tenta il suicidio. Solo la nascita di suo figlio Ryad le dà la forza di ribellarsi. A costo di essere ripudiata dalla famiglia, Leila chiede la separazione.
Grecia e le altre. Donne di speranza contro la violenza
Valentina Alazraki, Luigi Ginami
San Paolo Edizioni, 2019, 208 pag., € 18.00
Stringe tra le mani una camicetta papa Francesco e ha gli occhi velati di lacrime: «Il Signore vi dia la grazia di piangere. Piangere su tutta questa ingiustizia, su tutto questo mondo selvaggio e crudele». Ha appena ascoltato, nell’intervista concessa a Valentina Alazraki, la storia di Rocío, una giovane donna uccisa dai narcotrafficanti davanti a suo figlio. Quella camicetta era sua. Leggendo le storie di donne raccolte in questo volume, sono molti i particolari che si incontrano: una collanina, un velo, un libro di preghiere, i guantini di un neonato. È la capacità unica delle donne di adornare la vita di tenerezza, di trovare piccole luci anche nella sofferenza più nera, di reagire con amore alla violenza. Sì, perché le donne che Valentina Alazraki e Luigi Ginami hanno incrociato attraverso l’opera della Fondazione Santina sono, come il Papa ha detto, storie di donne «uccise, usate, vendute, sfruttate». Ma sono, allo stesso tempo, storie di speranza, di coraggio, di redenzione. Donne che hanno trovato in se stesse e in Dio una strada per rispondere al male con il bene, al dolore con la dolcezza, all’odio con il perdono. «Di Rocío conosciamo il nome, anche di Grecia, ma di tante altre no. Passano senza lasciare il nome, ma lasciano il seme. Il sangue di Rocío e di tante donne, uccise, usate, vendute, sfruttate, credo che debba essere seme di una presa di coscienza di tutto ciò». (Papa Francesco)
Liberasempre. Storia vera di Ayse Durtuc
Nina Palmieri
Mondadori, 2016, 168 pag., € 17.00
Ayse Durtuc è una ragazza italiana, nata e cresciuta a Siracusa, figlia di genitori turchi molto rigidi e tradizionalisti. Di nascosto da loro, Ayse cerca di emanciparsi: ha un ragazzo, Antonio, e un’amica del cuore, Chiara, che le regala il primo paio di jeans e l’illusione di una vita normale. Perché è questo che Ayse sogna, poter vivere come tutte le ragazze della sua età. Ma i genitori non approvano quel suo stile di vita “troppo occidentale”, e un giorno, con l’inganno, la mandano in Turchia dalla famiglia paterna, dove verrà trattenuta contro la sua volontà e le sarà impedito di mettersi in contatto con i suoi amici. Insospettita da quel lungo silenzio, Chiara contatta il programma televisivo “Le Iene”, e grazie alla tenacia dell’inviata Nina Palmieri e del suo collega Nicola Barraco, e all’intervento delle forze dell’ordine, dopo alcuni mesi Ayse sarà liberata e potrà tornare in Italia. È la stessa Nina Palmieri a raccontare in questo libro la storia di Ayse, con il linguaggio fresco e diretto dei ventenni di oggi. Una storia tanto drammatica quanto contemporanea, che quasi trent’anni dopo Volevo i pantaloni di Lara Cardella ci mostra uno spaccato del nostro presente, e dell’eterna lotta delle ragazze contro l’ottusità e i pregiudizi.