
Ligabue non può non scuoterci, non convincerci.
La recensione di Volevo nascondermi
Volevo Nascondermi è la storia del pittore Antonio Ligabue.
Il film inizia con un occhio nascosto di un uomo, avvolto in una coperta, che vuole nascondersi.
Da qui, una serie di flashback ci fa conoscere l’infanzia di Liguabue.
Antonio è figlio di emigranti italiani e, dopo la morte della madre, viene affidato ad una coppia svizzero-tedesca.
Fin da piccolo presenta disturbi psicofisici. Ammalato di rachitismo, continuamento deriso, viene espulso dalla scuola.
Viene poi mandato a Gualtieri, un piccolo paesino in Emilia, da dove viene l’uomo che ufficialmente è suo padre.
Qui Antonio si sente straniero, non conosce neanche la lingua.
Per anni qui vive sulle rive del Po in estrema povertà e solitudine fino a quando Renato Marino Mazzacurati, uno scultore emiliano, lo accoglie in casa sua. Da questo posto si palesano le doti artistiche di Antonio.
La sua vita sarà costellata di ricoveri in ospedali psichiatrici, spesso per attacchi violenti, talvolta contro se stesso.
Da quel momento assistiamo al sempre maggior successo di Antonio, ma anche alla sua eterna solitudine.
E’ infatti dopo la Seconda Guerra mondiale che l’artista ha maggiore success, e vede i suoi quadri esposti in collettive ma anche in mostre personali, come quella a Roma presso la galleria “La barcaccia” nel 1961.
Sfortunatamente, nel 1962 l’artista viene colpito da emiparesi e finirà di nuovo accolto, solo e in povertà, al ricovero Carri di Gualtieri dove morirà tre anni dopo.
Un film di genere biografico di Giorgio Diritti, con Elio Germano, Oliver Ewy, Leonardo Carrozzo, Pietro Traldi, Orietta Notari.
Distribuito da sabato 15 agosto 2020.
La mia opinione di Volevo nascondermi
Sono rimasta davvero colpita da Volevo nascondermi.
È un film doloroso, che ti fa venire sentire in colpa per il tuo agio, che ti fa venire voglia di abbracciare Toni.
Un plauso d’onore sicuramente va fatto a Elio Germano nel ruolo di Antonio Ligabue. Un attore dal talento incredibile, che ci riporta in vita un Antonio Liguabue impressionantemente vero.
Va dato atto anche al registra bolognese Giorgio Diritti che è riuscito a rievocare un ambiente rurale emiliano che ne sottointende una profonda conoscenza. Le riprese del film infatti si sono svolte nella provincia di Reggio Emilia, nei luoghi in cui Antonio Ligabue trascorse gran parte della sua vita.
Per la sua interpretazione, Elio Germano ha vinto l’Orso d’argento per il miglior attore al Festival di Berlino 2020.
Le musiche originali sono opera di Marco Biscarini con Daniele Furlati, prodotte ed edite da Ala Bianca e Palomar.
Tornare al cinema dopo tanto tempo, dopo il lockdown, e farlo con un film del genere è stato davvero intenso.
così tante le emozioni dei film, e quante ce ne sono…