La sera, illuminata da una volta splendente, era già scesa sul castello. La famigliola, con Lord annesso, si addormentò subito nell’immenso letto. Il castello piombò nel buio quasi completo. Faceva eccezione una luce nel punto più alto della torre Nord, che rimaneva sempre accesa.
La recensione di Il mistero di Pianodoro di Mariagrazia Giuliani
Maddy, agente di polizia, si ritrova da sola a badare ai due figli.
Il marito infatti se n’è andato e per la famigliola è sempre più difficile far fronte alle spese di una casa troppo grande per loro.
Mentre Maddy controlla gli annunci per trovare un posto adatto dove vivere, il figlio Davide scova qualcosa di molto interessante.
Nella città di Pianodoro si affitta un castello per poche centinaia di euro al mese.
Maddy all’inizio crede che si tratti di un errore ma, telefonando all’agenzia, viene rassicurata che è tutto regolare.
Il castello è enorme e si racconta che sia abitato da un fantasma che si diverte a spaventare le persone.
Sarà vero?
Intanto la città di Pianodoro è sconvolta da una serie di furti e omicidi e Maddy inizia a indagare per scoprire chi possa essere il colpevole.
La mia opinione su Il mistero di Pianodoro di Mariagrazia Giuliani
Il mistero di Pianodoro è un libro avvincente, un thriller perfetto per Halloween grazie a una trama misteriosa e numerosi colpi di scena.
Inoltre è una storia che parla di abbandono, rinascita, sostegno e che spinge a riflettere sul tradimento e su come, spesso, le persone di cui ci fidiamo si rivelino alla fine le più bugiarde e pericolose.
Una menzione speciale meritano le illustrazioni di Diana Gallese che sono perfette per delineare la giusta atmosfera di suspense con contorni sfumati, ombreggiature e un bianco e nero che si sposa magnificamente con la trama.
Il mistero di Pianodoro è una lettura che entusiasmerà i ragazzi e farà conoscere il Principe Agilulfo, un po’ comico, un po’ tenebroso, con un cuore grande e un tesoro nascosto chissà dove che tutti vogliono ma che è destinato unicamente agli animi puri.
Buona lettura.