
Cenerentola
Un brutto giorno la moglie di un ricco gentiluomo si ammalò.
Quando sentì che la fine si stava avvicinando, chiamò a sè la sua unica figlia e le disse: “Bimba mia, ti giudicheranno per il colore della tua pelle, proprio come hanno fatto con me. Ma tu non perdere le buone maniere, sii sempre gentile e dimostra il tuo coraggio e la tua nobiltà d’animo”.
Poi chiuse gli occhi e morì.
Oggi 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Proprio in questa giornata abbiamo deciso di parlarvi di questo libro…
La recensione di Fiabe in rosso, Lorenzo Naia
Quante volte abbiamo sentito dire che le favore che tutti conosciamo sono un po’ stereotipate?
Quante volte abbiamo sentito dire che le principesse si salvano da sole senza bisogno del principe?
“Fiabe in Rosso” nasce per questo.
“Fiabe in Rosso” è un progetto nato nel 2015 come risposta fiabesca alla violenza sulle donne e agli stereotipi.
Quest’anno torna con una grafica aggiornata nella grafica e arricchita nei contenuti: infatti, se nella prima edizione trovavamo Mignolina, Cappuccetto Rosso, Biancaneve, Rosaspina e Raperonzolo, in questa nuova edizione conosciamo anche Malvina e Cenerentola.
La mia preferita è Biancaneve, che preferisce lavorare in miniera con i nani piuttosto che stare a casa a sfaccendare. In “Fiabe in Rosso” poi la vediamo salvare il principe addormentato.
Le favole narrate in “Fiabe in Rosso” sono favole conosciute la cui trama però viene riscritta per dare alle protagoniste il giusto rilievo. Perchè non è detto che una donna, per sentirsi realizzata, debba far dipendere la propria felicità da un uomo.
Un libro che insegna che le principesse non devono sempre essere salvate, ma a volte solo comprese.
Favole alternate ad illustrazioni che hanno inserti di carta di quotidiani, quasi a voler richiamare la realtà e la cronaca di ogni giorno e in cui è sempre presente il rosso, il colore primario che non può lasciare indifferenti. Rosso che ritroviamo anche nella copertina, raccontato dall’installazione di denuncia pubblica Scarpe Rosse dell’artista messicana Elina Chauvet, ancora purtroppo di attualità.
Un libro adatto a grandi e piccini, per ricordare che c’è tanta strada ancora da fare per parlare di uguaglianza tra i sessi.
Uno libro importante, che sensibilizza il lettore al tema della violenza sulle donne.
Un libro da avere in ogni libreria, ancora di più nelle scuole e nelle biblioteche.
Le scarpe rosse
“Le scarpe rosse“, riprese nella copertina di “Fiabe in rosso”, è il titolo dell’installazione dell’artista messicana Elina Chauvet, che ha raccontato per prima, attraverso un’invasione di calzature rosse, l’uccisione delle donne per mano maschile. Il suo progetto “Zapatos Rojos” fu realizzato per la prima volta nel 2009 a Ciudad Juárez, la città di frontiera nel nord del Messico dove è nato il termine “femminicidio”. Le scarpe rosse sono il simbolo della lotta al femminicidio più diffuso nel nostro Paese.
L’autore: Lorenzo Naia
Lorenzo Naia è nato e cresciuto a Torino. Se gli si chiede quale sia il suo mestiere, risponde la Tata Maschio.
Ha lavorato per molti anni con bambini e ragazzi.
Oggi scrive libri e realizza progetti creativi per brand legati all’infanzia.
L’illustratrice: Roberta Rossetti
Roberta Rossetti è un’illustratrice e si dedica principalmente a progetti per l’infanzia.
Dal 2014 ad oggi ha pubblicato diversi libri, ma non si occupo unicamente di editoria: ha disegnato anche coloring book, activity book, prodotti tessili, biglietti d’auguri, articoli decorativi e packaging.
Fiabe in rosso
Lorenzo Naia
Illustratore: Roberta Rossetti
Verbavolant, 2020, 96 pag., € 15.00
Età di lettura: Da 5 anni