
Ormai Tonino aveva imparato l’inizio del canto dell’uccello e anche quella volta glielo fischiò.
Il merlo rispose. Quel giorno era assai loquace, quasi volesse dare un addio alla bella stagione che ogni giorno moriva un poco, nella nebbia.
Tre volte Tonino intonò l’inno e tre volte il merlo lo ripeté.
Il libro, scritto nei primi anni del dopoguerra e pubblicato nel 1957, è il primo di Mario Lodi, che vi ha riversato insieme la memoria della propria infanzia e l’esperienza, iniziata in quegli anni, di attività alternativa nella scuola.
La recensione di Il permesso, Mario Lodi
– Andiamo a far erba per i conigli? – propose il «capo».
– Andiamo! – risposero i ragazzi. Uno afferrò il timone del carrettino, infilò di corsa il portone della cascina e fu subito in mezzo ai campi. E gli altri, dietro.
Il più alto, il «capo», impugnava una roncola e pelava un bastone. I quattro ragazzi trottarono fino alla canalina.
Attraverso un’intimità al tempo stesso favolosa e profondamente reale, il protagonista del “Permesso”, che pure è nato e cresciuto in campagna, incontra e conosce forse per la prima volta in modo autentico e diretto le meraviglie della natura. Figlio di un cacciatore, ora vede con altri occhi l’inaudita crudeltà della violenza esercitata dall’uomo contro le inermi creature della terra e dell’aria e ne patisce, impotente, tutta l’ingiustizia e l’orrore.
La mia opinione su Il permesso, Mario Lodi
Lo chiamavano così perché i suoi capelli erano neri come l’inchiostro. Parlava poco e con voce profonda da uomo. Non aveva paura dei temporali, catturava con le mani i ramarri e le bisce d’acqua che poi arrostiva vive sul fuoco. Nei campi era il dominatore. Ma un giorno la sua audacia subì un duro colpo.
Il permesso mi ha riportata all’infanzia e ai pomeriggi nei campi davanti casa, alle lucertole prese con le mani (ma mai arrostite, giuro! le liberavamo subito subito!) e i fili d’erba, a una sensazione che non è così facile far capire e provare ai miei figli.
Le parole e le situazioni che Lodi racconta in questo suo primo libro, pubblicato nel 1957, sono quelle di un mondo totalmente diverso da quello che vivono i nostri figli, eppure mentre ne leggevo qualche pagina ad alta voce li ho visti fermare le loro attività e ascoltarmi, gli occhi socchiusi e l’immaginazione che volava chissà dove. Una bella emozione, per loro e per me…
Avventure tra i campi, vita com’era una volta, all’aria aperta, con le sue bellezze, e anche le sue crudeltà, che son tante, è vero.
Un libro che oggi – con quello che stiamo vivendo – risulta ancor più strano e incantevole: un modo per sognare ad occhi aperti le cose che potremo e dovremo tornare a vivere appena possibile!
Il permesso
Mario Lodi
Giunti Junior, 2007, p. 128, €. 8,90