
Pietro aveva portato le fedi a entrambi i matrimoni dei suoi genitori. Poi a distanza di sei mesi l’una dall’altro, eravamo nati io e Nadir.
Che non eravamo fratelli.
Che non si sapeva cosa fossimo, non c’era un grado di parentela per descriverci.
Non era certo una cosa che capitava a chiunque.
La recensione di Tre gocce d’acqua, Valentina D’Urbano
Celeste e Nadir non sono fratelli ma gravitano intorno a un fratello comune, Pietro, più grande di entrambi, primo figlio della madre di Nadir e del padre di Celeste.
Celeste ancora bambina ha un piccolo incidente e la soccorre proprio Pietro, scopre di avere le ossa molto fragili e si trova a fare una vita da invalida, conosce però la madre di suo fratello che la segue nella sua malattia e si affeziona alla ragazzina, la porta in vacanza con la sua famiglia nella villa al mare, ed e qui che conosce Nadir e comincia a odiarlo.
Il mio parere su Tre gocce d’acqua, Valentina D’Urbano
Ho conosciuto la D’Urbano con “Il rumore dei tuoi passi” e proseguito con “Isola di neve”, quando ho visto che era uscito il nuovo romanzo ero ansiosa di vedere come sarebbe stato.
Tre gocce d’acqua mi ha presa tantissimo, nonostante il dolore che permea costantemente la vita dei protagonisti, l’autrice riesce ad accompagnare il lettore attraverso le varie vicende con un tocco leggero e a farci amare questi tre “fratelli”.
–
E questo che fanno gli scrittori, interpretano le crepe degli altri, frugano nei loro nascondigli, anche senza conoscerli. Anche quando se li inventano.
Tre gocce d’acqua
Valentina D’Urbano
Mondadori, 2021, p. 372, €. 19,00