Gli osservati, Jennifer Pashley

Siamo entrambi interi. Prima del mattino sarà tutto coperto di bianco, tutto nascosto sotto uno strato profondo di luccichio freddo e duro, tutto assopito, tutto cancellato, quello che è sepolto in attesa di risorgere. Pulito.

La recensione di Gli osservati di Jennifer Pashley

I Jenkins vivono letteralmente fuori dal mondo.
La loro casa si trova nel bosco e ai Jenkins va benissimo così.
Meno gente li vede, meglio è.
Pearl, la madre, vive rinchiusa dentro casa e controlla con le telecamere chiunque, animale o umano, si avvicini troppo alla proprietà.
Vuole proteggere Birdie, la figlioletta di cinque anni, di cui nessuno conosce l’esistenza.
Pearl è convinta di essere al sicuro ma nessuno lo è mai.
Quando la polizia entra in casa sua trova sangue ovunque, nessuna traccia della donna e Birdie chiusa dall’esterno in uno sgabuzzino.
I segni della lotta sono inequivocabili e il ritrovamento di alcune ossa bruciate insieme agli effetti personali di Pearl non lascia dubbi: si tratta di omicidio.
L’unico sospettato è il figlio maggiore di Pearl, Shannon, che però si dichiara innocente.
E all’agente Fisher appare subito chiaro che Shannon non può essere il tipo che commette un omicidio del genere ma, purtroppo per lui, gli indizi dicono il contrario.

La mia opinione su Gli osservati di Jennifer Pashley

Gli osservati di Jennifer Pashley edito da Carbonio, è il primo volume della serie con protagonista la detective Kateri Fisher.
Dopo aver letto e amato Il caravan ero curiosa ma anche intimorita da questo libro. Temevo di rimanere delusa ma la scrittura di Jennifer Pashley si è riconfermata straordinaria.

Gli osservati è la storia di una famiglia e di un’indagine raccontate a capitoli alterni, uno dedicato a Kateri l’altro a Shannon.

La forza della trama non sta nell’indagine investigativa, che a voler essere puntigliosi presenta qualche incongruenza, ma nell’incredibile capacità della scrittrice di calarsi nelle vite dei suoi personaggi rendendoli vividissimi.

Ne Gli osservati tornano tutti i temi cari all’autrice: l’America degli ultimi, famiglie povere ed emarginate, relazioni disfunzionali, fughe e ritorni, relazioni omosessuali. Nessuno dei personaggi è senza colpa e la lingua poetica ma spietata della scrittrice tratteggia ogni emozione, cedimento, speranza infranta, bugia. Leggere Jennifer Pashley è sempre doloroso, è un’esperienza che manda il lettore in apnea fino all’ultimo rigo regalando momenti di grande narrazione, bellezza e turbamento.

Si esce sempre diversi dopo ogni libro, consci di tutto il dolore e il marcio che si nascondono dietro le porte e gli sguardi delle persone, annichiliti dall’aver scoperto che la famiglia, primo mondo che impariamo ad amare, non protegge affatto ma spesso è essa stessa un pericolo, e di quanto poco amore reclamiamo per noi stessi pur di non sentirci rifiutati.

Buona lettura.

Gli osservati
Jennifer Pashley
Anna Mioni (traduttrice)
Carbonio Editore, 2021, p. 304, €. 16,50

SIBY
Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

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