Il silenzio dell’onda, Gianrico Carofiglio

“In pratica come si fa a lasciarli andare via, i pensieri, quando quelli sono piantati nella tua testa come chiodi, che più cerchi di tirarli fuori e più ti lacerano l’anima?”

La recensione di Il silenzio dell’onda, Gianrico Carofiglio

“Un conto è aspettare l’onda, un conto è alzarsi sulla tavola quando arriva”

Da mesi, il lunedì e il giovedì, Roberto Marias attraversa a piedi il centro di Roma per raggiungere lo studio di uno psichiatra. Si siede davanti a lui, e spesso rimane in silenzio. Talvolta i ricordi affiorano. E lo riportano al tempo in cui lui e suo padre affrontavano le onde dell’oceano sulla tavola da surf. Lo riportano agli anni rischiosi del suo lavoro di agente sotto copertura, quando ha conosciuto il cinismo, la corruzione, l’orrore. Fuori, ma anche dentro di sé.

La mia opinione su Il silenzio dell’onda, Gianrico Carofiglio

“E quando sei su certe onde, montagne di acqua, vere montagne, non ti importa di nulla. Vuoi solo scoprire di che pasta sei fatto. Non ti importa di niente a parte essere lì sopra. E c’è un armonia perfetta, in quei secondi che sei lì in equilibrio fra il mare e il cielo, quasi fermo mentre scivoli velocissimo tra l’acqua e l’aria, e il fragore. Passi nel mezzo dell’onda, nel punto esatto, equidistante tra questi opposti.“

Mi aspettavo un nuovo giallo e invece mi sono trovata di fronte a una storia di introspezione e di ricerca di sé.
Avrei forse dovuto capirlo da quel titolo, da quel “silenzio” che anche io spesso cerco, per ascoltarmi, per far parlare l’anima.

Un’ottima prova, una lettura perfetta, pulita, un ritmo lento, profondo, silenzioso. Che parla al profondo e ti fa immergere in quell’onda.
Gianrico Carofiglio si fa amare anche in questa versione, credo di aver scoperto la parte di lui che più mi ispira.

Il silenzio dell’onda
Gianrico Carofiglio
BUR, 2016, p. 299, €. 13,00

polepole
Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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