Fame d’aria, Daniele Mencarelli

Con il borsone del “kit abbigliamento d’emergenza” in spalla, Pietro e Jacopo si ritrovano nella piazza deserta.
Al centro una rotatoria, da una parte la strada scorre in discesa, verso valle, dall’altra si inerpica su per il paese.
Eccetto il neon verde della farmacia e un paio di lampioni, tutto è sprofondato nel buio, l’alimentari ha già chiuso. In alto, nelle case arroccate una sull’altra, qualche luce accesa, poche.
“Che cazzo di posto”
Dal cielo, ecco di nuovo la pioggia, di nuovo impalpabile.

La recensione di Fame d’aria, Daniele Mencarelli

Pietro è in viaggio con Jacopo, il figlio disabile, quando subisce un guasto all’auto.
E’ venerdì pomeriggio e il duo viene soccorso da un anziano meccanico che si offre di riparare l’auto ma non prima del lunedì.
Padre e figlio sono costretti a fermarsi a dormire un paio di notti a Sant’Anna del Sannio, in mezzo al nulla. Il meccanico gentilmente li conduce ad un bar ex pensione, dove la proprietaria sembra non attendere altro che di poter ospitare qualcuno.
Jacopo è autistico a basso funzionamento, non parla, cammina dondolando e deve essere accudito dal padre come un bambino di pochi anni, impossibile non attirare l’attenzione in un paesino di poche anime e di abitudini consolidate dove il bar è il centro della scarsa vita mondana.
Così Pietro si trova a fare i conti con la propria e le altrui solitudini.

Ognuno caricato della propria solitudine, in ordine sparso arrivano i clienti fissi di Agata per il pranzo.

La mia opinione su Fame d’aria, Daniele Mencarelli

E’ difficile parlare di Fame d’aria, di Pietro della sua enorme rabbia e del suo grande amore che sembra soffocato da essa.
I romanzi di Daniele Mencarelli parlano sempre di una sensibilità talmente estrema da far male e in questo il protagonista Pietro non fa eccezione.
Può il troppo amore trasformarsi in rabbia, in frustrazione, in dolore?
Nel caso di Pietro sembra di si, non può non amare quel figlio che non parla, che non comunica, che non capisce, ma non riesce a non arrabbiarsi per la situazione che vive, per la frustrazione di non poter far nulla per lui, per la fatica di non riuscire a trovare aiuto anche economico.

Fame d’aria
Daniele Mencarelli
Mondadori, 2023, p. 180, €. 19,00

Elisa
over quaranta, mamma, geometra e creativa con una fresca passione per il web e una vecchia passione per i libri in tutte le forme sia cartacea che digitale

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