
Al mondo non c’è nessuno.
Te ci sei? Io, di sicuro, non ci sono.
La recensione di Mattoncini di Angelo Calvisi
Mattoncini di Angelo Calvisi è composto da tre racconti usciti tra il 2006 e il 2009 e proposti da Pièdimosca in un unico volume. Tre protagonisti matti, molto simili tra loro tanto da sembrare, a fine lettura, un unico personaggio.
Il primo racconto, Il principe di Persia, vede come protagonista un giocatore incallito di videogame. Il racconto ha continui richiami al mondo dei videogiochi: game over, livelli di gioco, vite e nei Credits finali lo scrittore esplicita i moltissimi riferimenti sparsi all’interno del racconto come Indiana Jones e I Goonies.
Nel secondo racconto, La maledizione del Sommo Poeta, il protagonista è un uomo che ha sempre desiderato lasciare il segno, diventare famoso e che è ossessionato da Dante Alighieri.
Nell’ultimo racconto, Il geometra sbagliato, seguiamo i tentativi di un geometra di farsi strada nel lavoro e i suoi difficili rapporti con i colleghi.
La mia opinione su Mattoncini di Angelo Calvisi
Il filo conduttore che lega i tre racconti è la follia, la malattia mentale. L’autore nel 1989 ha svolto il servizio civile a Genova presso una comunità di sostegno per persone con disagi psichici e da quell’esperienza e dall’incontro con un ospite della struttura nascono i personaggi e le storie all’interno del libro.
La malattia mentale è rappresentata benissimo attraverso una prosa stralunata, così la definisce Gianluca Morozzi nella Nota Introduttiva, e in una lingua fatta di ripetizioni, sgrammaticata, folle. Nulla è come appare in ogni racconto e solo verso la fine il lettore riesce a intuire come la realtà venga distorta dalla malattia.
Buona lettura.
Mattoncini
Angelo Calvisi
Pièdimosca, 2022, p. 440, €. 18,00