“Come quei raggi di sole che bucano prepotenti le nubi al tramonto, la storia d’amore che mi aveva raccontato gettava un fascio di luce calda e intensa sulla vita della mamma. Ora vedevo in lei anche la donna, non soltanto la madre”.
La recensione di Madri e figlie di Anna Oliverio Ferraris
Cinque racconti per parlare del rapporto madri – figlie e di quanto sia tenace e in perenne costruzione.
Irene ha quarantotto anni e ha da poco perso sua madre. Durante la malattia l’ha accudita con affetto ma può davvero affermare di averla conosciuta veramente? Antonella e Ilaria, madre e figlia sedicenne, partono per una vacanza a Venezia. Sarà l’occasione per riuscire finalmente a parlare e ritrovare quella complicità che sembra mancare da tempo.
Giuliana dimentica le cose ma è sicura di non avere mai partorito. Eppure un’estranea afferma il contrario. È possibile dimenticare la propria figlia?
Fin dove può spingersi una madre? È una domanda che tormenta Renata ma anche Virginia, colpevole di non aver dato ascolto a sua figlia Diletta.
La mia opinione su Madri e figlie di Anna Oliverio Ferraris
I racconti che compongono il libro riflettono su quanto il rapporto madre-figlia sia complesso e su come muti con il passare degli anni.
Anna Oliverio Ferraris ha uno stile semplice e lineare che rende molto piacevole la lettura. Le donne raccontate vivono situazioni complesse – lutto, tradimenti, traumi – e questo ha modificato gli equilibri della relazione madre- figlia. Nel corso della narrazione il legame tra le due parti muterà creando nuove dinamiche.
Madre e figlia sono due universi che si avvicinano e si allontanano ripetutamente disegnando parabole sempre nuove e dimostrando che anche quando sembrano definitivamente lontani il legame in qualche modo permane.
Buona lettura.
Madri e figlie
Anna Oliverio Ferraris
Gallucci, 2024, p. 352, €. 16,50