L’arte di oziare, Lucio Anneo Seneca

Tutti sono d’accordo nel ritenere che vivendo in società è difficile essere immuni dai vizi, e allora, se non abbiamo altro mezzo per salvarci da essi, isoliamoci: già questo solo fatto ci renderà migliori.
D’altronde chi c’impedisce, pur vivendo appartati, di avvicinare uomini virtuosi e ricavarne un esempio su cui modellare la nostra esistenza?

La recensione di L’arte di oziare, Lucio Anneo Seneca

De otio e De tranquillitate animi sono i due testi raccolti in questo volume snello e compatto con testo latino a fronte.
L’otium era, per i Romani, il riposo dalle pratiche consuete e in quanto tale includeva anche la vita contemplativa: la tranquillitate animi – la serenità – non era pensata come il “non fare”, l’inattività, ma anzi si poteva – e si può ancora oggi – conseguire proprio attraverso l’impegno sociale.
I due testi fanno parte dei “Dialoghi” dedicati all’amico Sereno, scritti nel periodo in cui Seneca aveva deciso di lasciare la politica per dedicarsi alla vita contemplativa.

In realtà sono tre i generi di vita fra cui si discute quale sia il migliore: il primo si prefigge il piacere, il secondo la contemplazione, il terzo l’azione. Per prima cosa – messe da parte la polemica e l’implacabile avversione che mostriamo sempre nei confronti di chi segue una dottrina diversa dalla nostra – vediamo se questi tre generi, anche se sotto aspetti diversi, giungano alla stessa conclusione.

La mia opinione su L’arte di oziare, Lucio Anneo Seneca

Be’, direbbe mio marito che questo è proprio il titolo perfetto per descrivermi!
Ma, se mio marito andasse più a fondo e approfondisse l’argomento, noterebbe come Seneca avesse proprio ragione da vendere: l’ozio è il tempo passato a meditare, quello perso a contemplare, il tempo servito per affrontare questioni spinose di notevole importanza, quello utilizzato per “scegliere attività e lavori adatti a se stessi, che non prendano il sopravvento sulle proprie energie e sul tempo”.

Un tempo non perso, quindi. Un tempo guadagnato e fruttuoso.

È che dipendiamo dai giudizi altrui e riteniamo ottimo ciò che i più lodano e ricercano come ottimo invece di ciò che dev’essere lodato e ricercato perché ottimo.

Un pozzo di buoni consigli a cui attingere, L’arte di oziare.
E alla fine, un po’ di questo buon sano ozio non farà davvero male a nessuno, credetemi.

L’arte di oziare
Lucio Anneo Seneca
Newton Compton, 2014, p. 96, €. 4,90

Puoi acquistarlo qui >>>

 

polepole
Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here