La bugia che salvò il mondo, Nicoletta Bortolotti

Il morbo di K aveva poco a che fare con la tosse e il vomito. Sembrava più una malattia neurologica degenerativa, come si rese conto anche Amos il giorno in cui arrivarono le SS.

La recensione di La bugia che salvò il mondo di Nicoletta Bortolotti

Nel 1938 gli ebrei vengono cacciati da ogni ambito in seguito alle leggi razziali. Lo sa bene Amos che non ha potuto finire la quinta elementare pur essendo l’allievo migliore della scuola e lo sa bene anche suo padre, docente di analisi matematica all’Università la Sapienza, che ha perso l’incarico.

Nel 1943 la guerra imperversa e la fame è compagna costante di tutti. I tedeschi rastrellano il ghetto di Roma deportando centinaia di persone. Come aiutare chi è riuscito a sfuggire alla retata? Il dottor Borromeo, primario dell’ospedale Fatebenefratelli ha un’idea: inventare una malattia talmente pericolosa da rendere impossibile spostare gli ammalati.

E così moltissimi ebrei si ammalarono del Morbo di K, dall’iniziale del cognome dell’ufficiale nazista Kappler, una malattia altamente contagiosa e degenerativa. L’idea funzionò così bene che i tedeschi evitarono l’ispezione dell’ospedale per paura del contagio e Borromeo riuscì a salvare molte persone.

La mia opinione su La bugia che salvò il mondo di Nicoletta Bortolotti

La bugia che salvò il mondo è una storia molto carina che racconta un fatto poco noto, non avevo mai sentito parlare del Morbo di K e della sua invenzione. Inoltre mette a fuoco molto bene la vita a Roma dal 1938 al 1943 raccontando la storia con gli occhi dei bambini.

Amos è ebreo, Cloe no ma sono migliori amici da sempre. Dopo l’entrata in vigore delle leggi razziali per i due amici la vita cambia radicalmente. Non possono più giocare insieme perché per Amos uscire di casa diventa ogni giorno più pericoloso. Intanto intorno a loro imperversa la storia: il bombardamento del quartiere di San Lorenzo, il rastrellamento del ghetto, l’armistizio.

Nicoletta Bortolotti  scrive una storia perfetta per raccontare la guerra e le sue brutture ma anche l’amicizia e la speranza, l’ingegno e la solidarietà verso il prossimo. È un libro che ci insegna la speranza, infatti il dottor Borromeo scelse di non girarsi dall’altra parte ma rischiò tutto per salvare altre vite e nel 2004 lo Yad Vashem l’ha annoverato tra i Giusti.

Buona lettura.

La bugia che salvò il mondo
Nicoletta Bortolotti
Einaudi Ragazzi, 2018, p. 157, €. 12,00

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SIBY
Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

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