Liliana Segre. Una vita contro l’indifferenza, Federico Gregotti

Senza nome e senza affetti, senza vestiti e senza capelli: è in questo modo che i nazisti vogliono cancellare l’identità dei prigionieri, demolendo tutto ciò che, prima di arrivare qui, faceva dei loro nemici delle persone, degli individui unici, diversi gli uni dagli altri.

Un’altra storia arriva direttamente dall’Olocausto. Un’altra storia di morte. La storia di Liliana Segre, deportata ad Auschwitz insieme al padre quando aveva solo tredici anni.

La recensione di Liliana Segre. Una vita contro l’indifferenza, Federico Gregotti

Oggi Liliana Segre è un’anziana signora di più di 90 anni, con gli occhi segnati da profonde sofferenze. Ha iniziato solo negli anni Novanta dello scorso secolo a raccontare pubblicamente la sua tragica esperienza nei campi di concentramento, quando è riuscita con chissà quanta sofferenza a parlare e condividere la sua storia con il mondo intero, perché

“La gente parla di cose che ho visto con i miei occhi e vissuto sulla mia pelle, e io non trovo il coraggio di aprire bocca… Sono stata testimone di fatti terribili che hanno segnato l’umanità; ho la responsabilità di far conoscere e di tramandare alle generazioni future la mia storia”.

Una vita contro l’indifferenza è il racconto della sua vita scritto da Federico Gregotti dopo lo studio di interviste, la lettura di libri, l’ascolto delle parole della senatrice a vita, che spende il suo tempo fra scuole e luoghi pubblici per raccontare; ai ragazzi sarà utile leggere per capire, ascoltare e ricordare per non ripetere quegli errori, agli adulti lo sarà altrettanto, perché quello che è accaduto può sempre tornare di nuovo e ognuno deve essere pronto a rispondere un fermo e forte no.

Liliana Segre, tredici anni, sola al mondo e internata in un campo di sterminio nazista, nel momento più tragico, nell’abisso più spaventoso della sua esistenza sceglie di non arrendersi.
In questa notte gelida d’inverno, nonostante tutto, sceglie la vita.

La mia opinione su Liliana Segre. Una vita contro l’indifferenza, Federico Gregotti

Ogni volta leggere queste parole, o altre molto simili, è terribile, devastante. Ci si abitua, forse, alla crudeltà? Ci si abitua alla violenza inaudita?
Eppure accade ogni giorno, ancora oggi, e questo è solo un racconto fra i tanti, troppi, raccolti dalle voci dei superstiti…
Quello che è successo nei campi di sterminio, quello che accade nelle guerre che ancora devastano l’umanità, deve terminare.
Quello che vorrei ripetere, come una voce fra tante ma con tutta la forza che possiedo, è che ciò che dobbiamo assolutamente combattere è l’indifferenza.

L’indifferenza che ha provato a mantenere Liliana quando durante una delle tante terribili “selezioni”, hanno chiamato la sua compagna di lavori forzati Janine, che non è più tornata: Liliana non si è voltata per guardarla un’ultima volta negli occhi. Sapeva che non sarebbe tornata, che non l’avrebbe più rivista, ma ha scelto di non vedere. Di non ascoltare la sofferenza di un’altra ragazza indifesa.

“È questo che sono diventata? Insensibile, fredda e dura come le pietre che riempiono le carriole delle prigioniere di Birkenau.”

L’indifferenza che ha osservato nei volti dei suoi familiari, quando, unica sopravvissuta, è tornata a casa con il solo bagaglio di tutte le orribili esperienze vissute nei mesi di prigionia: le persone intorno a lei non hanno avuto voglia di ascoltarla, non si sono interessate a sapere davvero quello che ha subìto. “Certe verità possono spaventare, gravare di un peso che non si è pronti o non si ha voglia o non si è in grado di sopportare.” Hanno tutti paura di conoscere le sofferenze fisiche e psicologiche, così preferiscono far finta di niente, voltare la testa dall’altra parte, restare in silenzio, pensare ad altro.

Quell’indifferenza non deve essere ripetuta. Né oggi né mai più.
Eppure, cinicamente, sappiamo quanto sia più facile voltare lo sguardo, non voler sapere, non voler capire, non voler credere che sia nuovamente possibile.

E in effetti lo è, già.

Liliana Segre. Una vita contro l’indifferenza
Federico Gregotti
Einaudi Ragazzi, 2024, p. 144, €. 11

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polepole
Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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