Nè l’una nè l’altra delle sorelle Grimes avrebbe avuto una vita felice, e a ripensarci si aveva sempre l’impressione che i guai fossero cominciati con il divorzio dei loro genitori.
Era successo nel 1930, quando Sarah aveva nove anni ed Emily cinque. La madre, che incoraggiave le bambine a chiamarla “Pookie”, le portò via da New York per andare ad abitare in una casa in affitto a Tenafly, nel New Jersey dove pensava di avviare una propria carriera nel mercato immobiliare suburbano.
La recensione di Easter parade, Richard Yates
E’ raro che io passi una notte a leggere, perchè amo il sonno almeno quanto la buona letteratura!
Però è successo.
Prima con Revolutionary Road, poi con Easter Parade, entrambi di Richard Yates.
Il primo, considerato il capolavoro di Yates, genio ancora abbastanza incompreso, ha ispirato l’omonimo film con Leo Di Caprio: ora pretendo che qualcuno giri il film di Easter Parade, che io considero enorme, feroce, americanamente scorretto, almeno quanto Revolutionary Road.
E’ la storia di Emily, copywriter newyorkese, dalla carriera non particolarmente brillante, dalla famiglia imbarazzante, dalle relazoni sentimentali che ti chiedi sempre “ma che ci fa quello accanto a lei?”. E la storia, parallela, di Sarah, la sorella bella e media che da il titolo al libro, finita rovinata dall’alcool e dalle botte del marito Tony, bello come Laurence Olivier, “quasi ingegnere”, terribilmente british nei modi ma “cavernicolo”, come lo definisce la cognata.
E’ una storia che è un’escalation di marciume, da dove non esce nulla di positivo. Credo che se Yates avesse fatto il pubblicitario, la “sua” famiglia perfetta sarebbe stata investita da una brutta luce bianca, a scoprire i lividi della madre, lo sguardo teso del padre, l’acne dei figli. A dirla tutta, forse come pubblicitario non avrebbe fatto carriera.
Trovo che sia un genio delle immagini, sentite qua:
Il giovane Eric gli venne incontro alla stazione, con degli occhiali a specchio e un dozzinale vestito scuro dal quale i suoi grossi polsi pendevano come pezzi di carne cruda.
Però credo che Emily, la protagonista, sia stata ingiustamente evirata. Emily è chiaramente un uomo, nella psicologia. E lo stesso Yates non nasconde le congruenze tra la sua autobiografia e quella del suo personaggio.
Per dire, Emily è una “donna” davvero emancipata: ama il sesso, ama la libertà, è in bilico costante tra la ricerca e il timore della solitudine, non pare disprezzare particolarmente lo squallore di certe relazioni. Eppure trova strane le femministe. A trent’anni suonati, rispondendo al convivente che le chiede se voglia un figlio, risponde: “Non lo so. Certo, direi di sì, prima o poi.”
Io credo che se Emily fosse stata Emilio, sarebbe stata più credibile. Ci sarebbe di chè discuterne, se non fosse che i lettori di Yates sono un po’ sparuti. Vi consiglio caldamente di entrare a far parte del “club”, però preparatevi a un mood angosciante.
La prefazione all’edizione del 2008 è di Nick Laird, giovane autore irlandese (pure bono, mi pare) da tener d’occhio.<
EASTER PARADE
Richard Yates
Minimum Fax, 2008, P. 288, €. 11,50
ISBN: 9788875211837
Grazie Polly , mi ispira tanto … e la lista si allunga 😉
ecco, lo sapevo che avrei dimenticato qualcosa di fondamentale: quando parlo di donna emancipata bisogna tener presente che gran parte storia si dipana tra gli anni 30 e gli anni 60 negli USA. ecco, sennò non è chiaro.
Polly! Ma dico! L’abbiamo scoperto anche noi un talento! TU 😉
Questa recensione è Bella. Davvero. Mi sono ritrovata lì accanto a te mentre leggevi… e ti dirò: ieri questo libro l’ho visto in biblioteca e mi son chiesta: sarà da leggere? Be’, a questo punto direi di sì!!!
Grazie per il tuo contributo, torna ancora a raccontarci! 😉
ora sto leggendo un romanzo bruttissimo, di un’autrice che ha scritto anche cose molto belle…vi risparmio la recensione 😉
grazie per i complimenti, ma ho sempre paura di peccare di preunzione a scrivere una recensione! mi capitasse qualcos’altro di particolarmente bello, torno sicuramente!
Polly io son curiosissima a sto punto 😉 e comunque noi di zebuk facciamo anche le recensioni in negativo a volte
è “il quinto figlio” di doris lessing…però sono a pagina 50, magari proseguendo nella lettura mi piace…(ne dubito…)
beh però un pacifico matrimonio è stupendo!
me lo segno allora! io ho letto “la brava terrorista” (molto bello) e “la cosa più dolce” (molto bello). anche in “un pacifico matrimonio” ha la stessa tendenza a parlare di coppie benissimo assortite? ho notato che nelle coppie dei tre libri che ho letto, lei e lui sono sempre persone molto simili…
Tutto il contrario, c’è un antitesi completa fra il maschile e il femminile, ma la storia è così poetica e eterea che ti innamori dell’atmosfera…insomma difficilmente spiegabile!
Io e Polly abbiamo avuto già modo di confrontarci su questo autore (io da ignorante e lei da prof) e spero che tramite la sua recensione sia possibile dare spazio ad una discussione…E la recensione è troppo bella!
Grazie!
e per dirla tutta quando hai proprosto una recensione di Yates io ho pensato alle poesie di William, pensa che caprona…
cara, intanto non sono un’esperta 😉
e poi sappi che yates, morto nel 92, lo conoscono in pochi, tant’è vero che non tutte le sue opere sono tradotte in italiano.
se ti può consolare, persino la bibliotecaria della mia città, che è quasi una luminare, mi ha confuso richard yates con william butler yeats… 🙂
E meno male che è quasi una luminare! 😀
Io adoro Yeats (in effetti entrambi)…avevo letto Revolutionary Road…e questo qui, confesso, lo avevo adocchiato in lingua originale nel mio shopping online….è in wishlist…alla prossima ricarica di postepay sarà mio!! 😀
Vado un secondo OT: a chi si era sentita ispirata dal libro della Barry che ho recensito ieri comunico che, oltre ad Hawthorne e Melville, si parla di un libro di poesie dell’altro Yeats 😉 e abbiamo chiuso il cerchio va!
ehi Polly, mi hai fatto venire voglia di leggerlo!!
in effetti Yates mi mancava.. oggi corro in libreria! 😉
emanuelas
poi dimmi se ti è piaciuto!
Ricordo bene la sensazione che mi aveva lasciato Revolutionary Road… bellissimo e doloroso. Me lo segno questo, grazie
bello eh? hai letto altro? undici solitudini, disturbo della quiete pubblica?
ah ah ah… “polly alla ricerca dei lettori di Yates”: riuscirà la nostra eroina a trovare qualche seguace nel mondo di zebuk? 😉
bellissima sta cosa, lo sapevo che facevo bene a scrivere qui e non sul blog!
😀
Richard Yates è straordinario.
Ho letto tutti i suoi libri, bellissimi, e Easter Parade è uno dei più belli.
Ho sempre avuto in mente la balzana idea di aprire un fans’club per questo autore.
Ciao!
E perchè malsana? Anzi….tu aprilo….noi ti seguiamo a ruota! 😉
Pplly hai creato un mostro ….prenotato in biblio 😀
Su facebook?
Saremo pochi ma buoni.
Aspettiamo il tuo invito 🙂
oddio francesco, ma è bellissima sta cosa! però io non ho facebook, e non far parte del club mi addolorerebbe. un blog collettivo? però poi che si fa? non ci sono così tante opere da poter scriverne per mesi…
comunque se fondi un fans club fammi sapere, che io sono una vera fan!
Polly, se non ci posti altre recensioni, vengo li sai?
😉
dico che l’ho letto dopo questa recenzione, e non mi ha deluso, anzi!
l’ho trovato crudo, realistico, essenziale.
privo di tutti i lustrini che confondono.
favoloso, dovrò leggere altro dato che non avevo mai letto nulla di Yates.
e.