Roberta Michelotto : Il precario equilibrio tra sogno e realtà

“Emma è una caricatura di eroina romantica, una donna in bilico tra la banalità del quotidiano e la sublime tensione dell’assoluto”. (G: Flaubert)

Questo mese su Zebuk si parla del “colpo di fulmine letterario”. Il mio è stato per Madame Bovary di G. Flaubert. Un libro per molti aspetti controverso e che all’epoca, siamo intorno alla metà del 1800 ha fatto scandalo.

Madame Bovary me la porto nel cuore; è una donna perennemente inquieta sempre in bilico tra la realtà e l’evasione, tra l’ambizione e l’aspirazione per qualcosa che non può avere. Alla continua ricerca di una sua felicità vista però come un miraggio, irraggiungibile.

La storia rispecchia la crisi degli ideali romantici ottocenteschi in cui G. Flaubert ne denuncia la mediocrità della vita borghese e di tutto quello che rappresenta.
Emma Bovary è uno dei personaggi femminili più conosciuti della letteratura e il suo autore riesce ad esprimere magistralmente i sentimenti di questa donna, imprigionata da un’inquietudine per una vita che non riesce a godersi.

Emma, affascinata e ammaliata dalle sue letture romantiche, ha sempre cercato di capire cosa volessero dire Felicità e Passione i temi ricorrenti dei romanzi che leggeva.

Pensava di poter rivivere queste emozioni e di concretizzare i suoi sogni di elevazione sociale sposando Charles Bovary il medico del paese. Un uomo con una storia difficile alle spalle, vedovo ma con una ricca eredità lasciatagli dalla moglie defunta.

Emma però scopre subito la mediocrità dell’uomo che ha sposato: un uomo privo di interessi culturali, di immaginazione e di fantasia. Una mediocrità decisamente “normale”, dal pensiero poco stimolante, tipico di buona parte dei personaggi maschili di quell’epoca rurale ottocentesca.

“Dio mio ma perché mi sono sposata?” Questa è una domanda che la tormenterà fin da subito e che la condurrà ad avere avventure extraconiugali, anch’esse insoddisfacenti e che mettono in risalto la pochezza interiore dei personaggi coinvolti.

Emma Bovary, donna romantica e sognatrice è un po’ in tutti noi. Incarna l’effimero della società moderna con i suoi sogni spesso falsi e banali. Rappresenta la speranza che un giorno possa accadere qualcosa di nuovo e travolgente, che il futuro possa essere ricco di sorprese e di felicità.

Emma raffigura quell’insoddisfazione che ci angoscia quando possediamo tutto ciò che desideriamo ma che ci porta a chiedere sempre qualcosa in più.

La nostra è un’incapacità di voler capire e apprezzare le cose che abbiamo a portata di mano.
Emma non si è mai resa conto che il marito, nonostante non fosse in grado di capire le sue esigenze, la amava veramente senza riserve. Lui sapeva di non essere in grado di soddisfarla e per questo non pone limiti alla sua libertà e alla sua voglia di realizzarsi. Asseconda il suo gusto per il lusso e la sua smania di entrare in un mondo che non le appartiene. Emma non riesce a capire che Charles a differenza degli altri uomini con i quali ha avuto una relazione, era un brav’uomo e che alla fine dopo aver compreso le colpe della moglie, riesce comunque a perdonarla e ad amarla fino alla morte per crepacuore.

La perenne insoddisfazione ci condanna ad essere infelici e alla morte dell’anima.

 

Lettura consigliata:
Madame Bovary – Gustave Flaubert

 

Per acquistare:

Roberta Michelotto
Psicologa-Psicoterapeuta per lavoro e per passione. Mamma e moglie per Amore

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