Dindalé. Conti di poco conto, Armando Vertorano

“Si può restare per sempre bambini solo smettendo di lavarsi?
Un colpo di tosse può diventare un’arte? La vita di uno scrittore può essere
letta come un romanzo? Si può visitare Lisbona senza vederla? Una buona
risposta a tutte queste domande è *dindalé*!”

Dindalé è un ironico “chisseneimporta”, una parola magica per risolvere i guai.

A metà tra formula magica ed espressione dialettale, una parola che la madre dello scrittore usava ogni volta che voleva rifiutargli qualcosa, e le sue motivazioni non erano valide.

Quando era piccolo credeva che fosse una parola usata nei paesi campani solo dopo anni ha scoperto che la usavano la mamma e la nonna in tono affettuoso.

Una serie di racconti dolci e amari, con soluzioni inaspettate e dove le tragedie diventano commedie. Lettura piacevole anche per me che non amo particolarmente i racconti, anche se ho trovato questi molto belli nella loro semplicità, piccole perle con finali inaspettati.

I protagonisti di questi racconti sono convinti che tutto giri intorno alla loro vita, ai loro problemi. Invece non è così, basterebbe un “Dindale”…

 L’AUTORE

Armando Vertorano nasce nel 1980 in provincia di Salerno. Armato di una discutibile laurea in Scienze della Comunicazione, si trasferisce prima a Torino, dove frequenta un master in Scrittura ed editing di prodotti audiovisivi, e poi a Roma dove gli propongono un lavoro bizzarro: scrivere domande per quiz televisivi. Ridi e scherza, fa ancora quello. Nel tempo libero scrive racconti, romanzi, corti, serie e persino canzoni idiote per la sua band, il Triodeno.

Dindalé. Conti di poco conto
Armando Vertorano
goWare Edizioni, 2014, p. 186, € 4,99 ebook

http://www.goware-apps.com/dindale-armando-vertorano/

Per acquistare:

angela
Classe 1972, mamma di due adolescenti, moglie, assistente personale del direttore di una casa editrice, segretaria di una scuola di musica, amante dei libri e della musica.

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