Numero zero, Umberto Eco

È via Bagnera, la strada più stretta di Milano, anche se non è come la Rue du Chat-qui-Pêche a Parigi, che quasi non ci puoi passare in due. Si chiama via Bagnera ma una volta si chiamava stretta Bagnera, e prima ancora Bagnaria, per via di alcuni bagni pubblici d’epoca romana.

Anche da quello che non piace si può imparare qualcosa di buono, l’ho sempre sostenuto.
Lo ammetto, non ho letto molti libri di Umberto Eco, ma la sua qualità di grande scrittore, sapiente e preciso nelle storie, la conosco. Per questo ero partita con tutto l’entusiasmo possibile nella lettura di Numero Zero: la trama intrigante, il complotto, il redattore paranoico… tutto sembrava portare ad una storia molto interessante.

La realtà è però che nel complesso non è stata una lettura entusiasmante. Mi spiego meglio: non sono mai stata a Milano e il fatto che venga raccontata in certi particolari meno conosciuti mi è piaciuto parecchio. Diciamo che tra le righe ho letto un sacco di curiosità che mi hanno fatto venir voglia di vederla dal vivo e di viverla da dentro…

Però la trama della storia non ha un granché di mordente: è ben scritta, sì, ma non ‘prende’. Non interessa più di tanto, nonostante l’intrigo, la vita di due ‘perdenti’, come vengono definiti i due protagonisti principali della storia, non interessa la loro vita e la tresca amorosa che stanno vivendo. L’unica cosa degna di nota e di un qualche interesse è la ricostruzione del Grande Complotto che coinvolge lo stato italiano, il Vaticano, Gladio, la P2, la CIA e tanti (troppi?) altri. E l’ombra di Mussolini su tutto.

Ma questo basta a fare un gran libro? O forse c’è sotto qualcosa, forse c’è una sfida, un qualcosa di non detto dietro al pretesto di raccontare quello che accade dietro le quinte della redazione di un giornale? Forse quei trucchi svelati del “come separare i fatti dalle opinioni”, del “come generare sospetti sul tizio senza dir niente”, sono il fine di questo romanzo? In effetti, c’è da pensare.

Numero Zero
Umberto Eco
Bompiani (collana Narratori Italiani), 2015, pag. 218, € 14,45
ISBN: 978-8845278518
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polepole
Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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