Era una cupa mezzanotte e mentre stanco meditavo su bizzarri volumi di sapere remoto, mentre, il capo reclino, mi ero quasi assopito, d’improvviso udii bussare leggermente alla porta. “C’è qualcuno” mi dissi “che bussa alla mia porta. Solo questo e nulla più”.
Ah, ricordo chiaramente quel dicembre desolato, delle braci morenti scorgevano i fantasmi al suolo. Bramavo il giorno e invano domandavo ai miei libri un sollievo al dolore per la perduta Leonora, la rara radiosa fanciulla che gli angeli chiamavano Leonora, e che nessuno, qui, chiamerà mai più.
E al serico, triste, incerto fruscio delle purpuree tende, rabbrividì, colmo di assurdi terrori inauditi. Sebbene ripetessi, per acquistare i battiti del cuore: “E’ qualcuno alla porta, che chiede di entrare, qualcuno attardato, che mi chiede di entrare. Ecco: è questo e nulla più”.
Poi mi feci coraggio e senza più esitare: “Signore” dissi “o Signora, vi prego, perdonatemi, ma ero un po’ assopito e il vostri lieve tocco, il vostro così debole bussare mi ha fatto dubitare di avervi veramente udito”. Qui spalancai la porta: c’erano solo tenebre e nulla più. (Il Corvo – Edgar Allan Poe)
A volte, non è necessario leggere lunghi romanzi pieni di sangue, morti o zombie.
Ciò che impaurisce di più è l’ignoto, tutto quello a cui non si riesce a dare una spiegazione razionale.
Ecco perchè, nello scegliere il libro da consigliarvi per il mese di ottobre ho optato per il mio primo, vero incontro con l’inquietudine dell’anima.
L’atmosfera che permea tutti i racconti è talmente intensa da tenerti legato al testo parola dopo parola. E posso affermare senza dubbio che questo libro è stato la base di partenza per la mia passione per la letteratura “da paura” in tutte le sue sfaccettature.
Edgar Allan Poe è senz’altro un maestro nel descrivere la disperazione e la paura umane. E, tra tutti i poemi contenuti in questa raccolta, Il Corvo è senz’altro quello che mi è rimasto più impresso. Per ritmo narrativo, scandito dai rintocchi dell’orologio. Per il suo essere in bilico tra allucinazione e terrore.
Per il senso di colpa che permea tutta l’opera di Poe. Per l’atmosfera così tipicamente gotica.
Perchè il protagonista, confrontandosi con il corvo parlante, entra in quel tunnel senza uscita chiamato follia.
E per il fatto che l’amore, quello forte e passionale, viene spezzato soltanto dalla morte.
O, forse, rimane vivo anche dopo di essa.
IL CORVO E ALTRE POESIE
Edgar Allan Poe
I classici Feltrinelli, 2009, 118 pag.
ISBN 9788807822070
Inquietante 😉