Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli
Questa l’opinione di un uomo che dedicò la sua vita alla scrittura di fantastici romanzi d’avventura, ambientati in gran parte nelle terre esotiche dell’India, della Malesia, del Borneo, delle Antille. Luoghi affascinanti, ricchi di mistero e ancora poco conosciuti. Luoghi che lui non conobbe mai di persona – non essendosi mai allontanato dall’Italia e dalle sue coste – ma solo attraverso la lettura e l’approfondimento sui libri.
La vita
Emilio Salgàri nacque a Verone nel 1862. Il padre era commerciante di tessuti in una zona storica di Verona.
La sua educazione passò attraverso il Regio Istituto Tecnico e Nautico di Venezia, ma Emilio non riuscì a diventare capitano di marina, pur fregiandosi impropriamente di questo titolo: la sua unica avventura in mare fu di tre mesi a bordo della nave Italia Una, lungo le coste dell’Adriatico.
Il suo esordio letterario avvenne con un romanzo in quattro puntate pubblicato su un settimanale milanese, I selvaggi della Papuasia, nel 1882, a soli vent’anni. L’anno successivo riscosse notevole successo con il romanzo La tigre della Malesia, ancora una volta a puntate su un giornale, senza però avere un ritorno economico. Da quel momento in poi la sua produzione letteraria crebbe fortemente, anche a causa dei contratti con gli editori, che spesso obbligavano a scrivere un gran numero di romanzi all’anno: tre libri l’anno, che scriveva fumando cento sigarette al giorno e bevendo marsala.
Le difficoltà economiche furono per Salgari una costante, soprattutto a partire dal momento in cui la salute mentale della moglie peggiorò e lui fu costretto a far debiti per pagare le cure necessarie.
“A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna.”
Un’affermazione del genere fa comprendere in che situazione dovesse essere lo scrittore quando decise di togliersi la vita, nel 1911, distrutto dal grande stress nervoso e dalla preoccupante situazione economica in cui lasciava i figli e la moglie: dopo numerosi tentativi di suicidio andati a vuoto, lasciò indicazioni sul luogo in cui ritrovare il suo corpo e fece harakiri con un rasoio.
[fonte: Wikipedia]
La produzione letteraria
I romanzi di Salgari si dividono in più cicli avventurosi, inseriti in contesti storici molto curati e ben approfonditi. Salgari è stato capace di inventare personaggi che hanno avuto grandissimo successo, da Sandokan a Yanez del Gomera al Corsaro Nero.
Un elenco delle ottanta opere (più di 200 se consideriamo anche i racconti) si trova qui, noi di Zebuk accenneremo solo alle opere più note:
Ciclo dei pirati della Malesia
- Le tigri di Mompracem (1883-1884)
- I misteri della jungla nera (1887)
- I pirati della Malesia (1896)
- Le due tigri (1904)
- Il Re del Mare (1906)
- Alla conquista di un impero (1907)
- Sandokan alla riscossa (1907)
- La riconquista di Mompracem (1908)
- Il bramino dell’Assam (1911)
- La caduta di un impero (1911)
- La rivincita di Yanez (1913)
Ciclo dei corsari delle Antille
- Il Corsaro Nero (1898)
- La regina dei Caraibi (1901)
- Jolanda, la figlia del Corsaro Nero (1905)
- Il figlio del Corsaro Rosso (1908)
- Gli ultimi filibustieri (1908)
Ciclo dei corsari delle Bermude
- I corsari delle Bermude (1909)
- La crociera della Tuonante (1910)
- Straordinarie avventure di Testa di Pietra (1915)
Ciclo delle avventure nel Far West
- Sulle frontiere del Far-West (1908)
- La scotennatrice (1909)
- Le selve ardenti (1910)
Ciclo delle avventure in India (in realtà non è un vero ‘ciclo’, dato che i tre titoli non sono collegabili tra loro, a parte la locazione geografica)
- Il capitano della Djumma (1897)
- La montagna di luce (1902)
- La Perla Sanguinosa (1905)
I film
Dalla grande produzione letteraria di Salgari sono stati tratti numerosi film, di cui si trova un esauriente elenco qui, e diverse serie televisive: vi ricordano niente questi occhi? 😉
Lucca Comics 2011
Quest’anno la celebre manifestazione lucchese dedicata ai fumetti e non solo, aveva come tema portante quello dell’Avventura: quale miglior autore se non Salgari, nel centenario della morte, per parlare di narrativa avventurosa?
A Salgari è stata allora dedicata una mostra che raccoglieva moltissime rappresentazioni grafiche dei suoi più famosi personaggi, oltre a tavole originali di autori d’epoca, volumi preziosi ed albi originali degli anni Trenta e Quaranta.