
Oggi non farò la solita intervista a Patrizia Violi: sarà Patrizia a scrivere direttamente per noi, dal punto di vista di Angelica, la protagonista del suo ultimo libro, Affari d’amore, che ho presentato e recensito giorni fa.
Angelica ci racconterà perché la sua storia vada assolutamente letta…
“Perchè è la storia di un percorso, del mio personale, difficile, percorso di crescita verso la felicità. Non è stato facile perchè è sempre difficile allontanarsi e ribellarsi da una situazione all’apparenza dorata, di benessere.
Vivevo in una bella casa, potevo viaggiare, comprare vestiti firmati, avere tutto il tempo libero che volevo. Tutto questo grazie a un fidanzato ricco e con il doppio dei miei anni: una relazione che si basava su un contratto implicito.
La mia giovinezza, la bellezza, “gentilezza” in cambio dei suoi soldi. Per il resto il vuoto. Ma doveva andare bene così. Me l’avevano inculcato in testa, fin da piccola, mia madre e mia nonna. Gli uomini sono solo sponsor, valgono solo se ti possono mantenere. L’accordo è chiaro e l’amore non è previsto.
Per un po’ me lo sono fatto andare bene, mi andava bene anche mangiare poco e sfiancarmi a fare ginnastica per sentirmi sempre in forma, sempre in controllo. Per punirmi di essere così debole. Il controllo era un ‘ossessione, qualcosa non potevo perdere nemmeno quando facevo sesso. Perchè per sopportare le avances del mio fidanzato dovevo essere fredda, certo con lasciarmi andare.
Poi però qualcosa è scattato in me, la rabbia di sentirmi sempre diversa, sempre giudicata dalle ragazze normali, quelle che lavorano e studiano e sono precarie, l’impossibilità di avere amiche. L’angoscia di sentirmi vecchia e cinica già a ventidue anni.
Poi per caso, ho incontrato un ragazzo che non sapeva la mia storia e allora mi ha trattato come una coetanea, non come un grazioso animaletto da conquistare ed esibire. Da lì è scattata la mia ribellione a un destino che non volevo più accettare.
E il romanzo è la storia di tutto questo, ma anche il ritratto della vita di mia madre, mia nonna, mia sorella, una realtà che deve essere descritta con ironia per nasconderne tutta l’amarezza.”
Grazie Patrizia della tua disponibilità e al prossimo libro.
Quando le storie parlano dritte al cuore… be’, vanno assolutamente lette, sì!
Grazie Angelica, e grazie Patrizia! 🙂