E’ un forestiero. Un tizio qualsiasi. Ma si è messo in mezzo. Pensiamo che sia stato nelle forze armate. Un poliziotto militare. Forse non ha perso il vizio di indagare… Nessuno sentirà la sua mancanza. E’ uno senza fissa dimora, una specie di vagabondo. E’ piombato qui come un cespuglio sradicato dal vento e se ne dovrà andare nello stesso modo.
L’inverno in Nebraska può esser desolante. Paesi sperduti intorno ad un incrocio, poche case in mezzo a campi spogli e brulli, con la terra indurita dal gelo, dove lo sguardo si perde fino all’orizzonte. E proprio in un paesino così arriva una notte Jack Reacher, di passaggio verso la Virginia. Fermatosi nell’unico Motel della zona aiuta il dottore ad andare a casa di una sua paziente. Ben presto si rende conto che molte cose non quadrano in quella sperduta cittadina e che sotto un’apparente tranquillità si cela più di un torbido segreto da svelare e molti cattivi da punire.
Capita che sul finire del mese ci si renda conto che sta per scadere il prestito digitale dalla biblioteca e si scarichi questo e-book credendo, erroneamente, di stare per leggere l’ennesimo trhiller con assassino e detective. Poi invece si scopre che Jack Reacher è il protagonista di una fortunata serie di romanzi e che addirittura uno dei libri, non questo, è diventato un film con Tom Cruise nel ruolo del protagonista.
Che dire se non che mi sono divertita a leggere questa avventura alla Rambo? Partendo dal fatto che io non amo né i film né tantomeno i libri puramente d’azione devo dire però che questo Reacher è un personaggio affascinante, un cavaliere senza macchia che porta la salvezza ovunque arrivi. Un uomo, ex militare, grande, grosso, muscoloso, con l’abilità di un cecchino, spietato con i colpevoli, che non si arrende e aiuta chi si trova in difficoltà. A metà strada tra Rambo, ci manca solo che si cucia una ferita, James Bond, senza smoking però, e McGyver, dategli una forchetta e vi smonterà casa, Reacher riesce simpatico e accattivante anche ai non patiti del genere.
Libro da svago sotto l’ombrellone, anche se in alcuni punti la storia mi è parsa un po’ forzata ed esasperata, soprattutto nella seconda parte si fa avvincente e non mancano i colpi di scena. Inoltre ha il grande pregio di non pretendere che il lettore abbia già letto gli altri libri della serie e quindi chi, come me, non conosceva nulla di Reacher si può godere la storia senza problemi.
Un unico cruccio mi è rimasto alla fine della lettura: se Jack Reacher è un omone di quasi due metri d’altezza e dalla corporatura di un giocatore di football perché mai è stata scelta la sua versione tascabile, Tom Cruise, per interpretarlo sul grande schermo?
Una ragione per morire
Lee Child
Longanesi, 2013, p. 376, €. 16,40
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