
Si chinarono, afferrarono i ciuffi soffici, umidi, sollevarono i pesanti fasci e tornarono indietro. Lei arrivava sempre per prima. Posò i covoni, formando con gli altri una tettoia spiovente. Lui stava venendo attraverso le stoppie, portando i suoi fasci. Lei si girò e udì soltanto il fruscio secco della paglia mescolata all’altra. Camminava fra la luna e la sua figura confusa.
La trama
La vita, gli amori, le passioni di tre generazioni della famiglia Brangwen, che abita e lavora nel Nottinghamshire: Tom e la sua Lydia, Anna e Will, poi Ursula, Anton, Gudrum. Tre generazioni a confronto nelle diverse società che si vanno formando, tutte profondamente soggette, nei loro comportamenti, al potere dell’amore e del desiderio. Sullo sfondo la società ‘deturpata’ dei distretti minerari inglesi.
Le impressioni
Questo mese parliamo di un “hot” che è anche un classico, soprattutto se pensiamo all’autore che lo ha scritto, David Herbert Lawrence, famoso più che altro per il più noto L’amante di Lady Chatterley, di cui abbiamo parlato qui.
Pubblicato nel 1915, il romanzo destò uno scandalo senza precedenti per il linguaggio ed i messaggi molto chiari riguardo all’influenza ed al gran potere del desiderio sessuale nella vita delle persone. Alla fine dello stesso anno, solo 43 giorni dopo la pubblicazione, subì un processo per oscenità a seguito del quale tutte le copie ancora in circolazione vennero sequestrate per essere distrutte: “un’accozzaglia di oscenità” secondo il tribunale inglese. Già Lawrence, mentre lo scriveva, si rendeva conto di avere tra le mani qualcosa di diverso dal solito romanzo: un modo di scrivere nuovo, diverso, che …
“nessuno oserà pubblicarlo. […] Tuttavia amo e adoro questo nuovo libro. E’ ancora allo stato grezzo […] ma trovo che sia grande: è così nuovo, e davvero scava più in profondità di quanto non si sia osato fare fin qui, almeno in un romanzo.[…]”
In effetti, considerando l’epoca in cui è stato scritto, viene subito da alzare il sopracciglio: i personaggi, ben disegnati e con caratteri dipinti a pennello, si abbandonano molto spesso al desiderio e da quello si fanno guidare. Si legge di frequente una sorta di abbandono al piacere dei sensi, nella descrizione della spola di Anna e Will tra i covoni di grano sotto la luna, nel loro semplice far niente dei giorni dopo il matrimonio, nella frenesia di Ursula. Una denuncia così diretta non poteva essere trattata diversamente, in una società chiusa, puritana e conformista come era quella inglese del periodo.
L’arcobaleno letto oggi ha un sapore d’antico che mi piace molto. C’è l’erotismo, in uno dei suoi modi più piacevoli, a parer mio: quello del non detto. La descrizione del va e vieni notturno di Anna e Will nel campo di grano sotto la luna è un pezzo di una sensualità unica, che toglie il fiato. Il loro progressivo avvicinarsi senza mai toccarsi, la luce bianca che illumina solo una parte dei visi, il respiro, il movimento…
Lavorarono insieme, andando e venendo, con un ritmo che faceva muovere i loro piedi e i loro corpi all’unisono. Lei si chinava, sollevava il fascio di covoni, volgeva la faccia verso il buio dov’era lui e s’incamminava con il suo fardello in mezzo alle stoppie. Esitava, posava i covoni, vi era un fruscio e un sibilo di spighe che si mescolavano, lui si avvicinava e lei doveva ripartire di nuovo. E la luna splendente denudava di nuovo il suo petto, facendola fluire e rifluire come un’onda.
Spazio totale ai sensi, dunque, con un linguaggio esplicitamente allusivo. Il pensiero di Lawrence al riguardo era molto chiaro: l’uomo non può rivelarsi a se stesso se non attraverso i sensi e l’erotismo. E credo proprio che con questo romanzo sia riuscito a chiarire la sua opinione.
Al cinema
Dal romanzo è stato tratto The Rainbow, la storia di Ursula Brangwen alla ricerca e alla scoperta della sua sessualità, diretto da Ken Russell nel 1989.
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L’arcobaleno
David Herbert Lawrence
Newton (collana Grandi tascabili economici), 1995, pag. 424
ISBN: 9788881831050
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