«Un giorno l’amore finisce e basta. E lo fa così, un mercoledì sera, senza preavviso. Sei lì che guardi “Chi l’ha visto”, con il pigiama di pile e i calzini antiscivolo, e lo osservi, e ti sembra di vederlo per la prima volta, che mangia fissando lo schermo, una forchettata di pasta dopo l’altra, e ti rendi conto che non ce la fai più. Ma nemmeno un po’. E che non puoi resistere un altro minuto seduta su quel divano con il pigiama di pile e i calzini antiscivolo. Cioè, per carità, gli vuoi un bene dell’anima, e se avesse bisogno di un rene glielo daresti senza batter ciglio, ma ecco, è lì il problema: preferiresti dargli un rene che non un’altra parte di te… E questo perché? Perché, ripeto, un giorno finisce e basta. E questo non te lo dicono nei film, o nei libri, perché succede appena finiscono i titoli di coda. Perché la verità è che Richard Gere non ha mai smesso di rinfacciare a Julia Roberts di battere sul Sunset Boulevard, e Julia Roberts si è stufata dopo dieci minuti di stare su quella cazzo di panchina al freddo di Notting Hill insieme a Hugh Grant, e sempre Richard Gere non ha mai perdonato a Susan Sarandon di avergli fatto rinunciare alle lezioni di danza con Jennifer Lopez! È così che va la vita, non c’è mai un lieto fine, c’è solo una fine.»
Francesca lavora come una matta come editor, ed il lavoro è l’unica parte della sua vita che riesce a tenere sotto controllo. Anche se il suo capo la sfrutta promettendogli una promozione che non arriva mai.
Un giorno scopre di non amare più Edoardo, l’uomo che le sta affianco, perché non sa prendere un briciolo di decisioni, la loro vita è piatta, noiosa, senza colpi di scena.
Unico svago per Francesca è il venerdì sera a casa della sua amica e collega Paola con Alessandro un altro ragazzo un po’ sfortunato in amore, che esce con una donna diversa ogni settimana. Paola sta affrontando un momento difficile, è alle prese con un ex marito stalker.
Francesca si occupa anche della mamma depressa e bipolare che entra ed esce dalla clinica psichiatrica ed è “prigioniera” di zia Rita.
E quando non riesce a dormire cucina dolci, che non mangia, perché li odia.
Più passa il tempo e più Francesca è stufa di Edoardo, ormai sono come due inquilini che dividono una casa, non sa più come farglielo capire.
La casa editrice per cui lavora aspira al premio Strega e decide di ingaggiare lo scrittore Leonardo Calamandrei, egocentrico e narcisista e sarà proprio Francesca ad occuparsene. Uno scrittore adorato dalle donne, ma molto immaturo e viziato nel lavoro. Riuscirà Francesca a gestire il fascino di Calamandrei?
Una bel libro che parla di amore e non solo, una sfida per tenere vivi gli affetti ai giorni nostri, dove si è sempre di corsa. Non si può non affezionarsi a Francesca, perché comunque si mette in discussione fino a trovare la risposta ai suoi mille dubbi. Cerca di barcamenarsi tra il lavoro, l’amicizia, la vita di coppia e la cura della mamma. Buona lettura.
Il peso specifico dell’amore
Federica Bosco
Mondadori, 2015, p. 396, € 17,00
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