L’autobus di Rosa, Fabrizio Silei

C’è sempre un autobus che passa nella vita di ognuno di noi. Tu tieni gli occhi aperti: non perdere il tuo.

La recensione di L’autobus di Rosa, Fabrizio Silei

La storia che racconta Fabrizio Silei in questo libro non è semplicemente la cronaca dei fatti: è quello che è successo, visto dal punto di vista di chi era, tra tanti, su quell’autobus.
È il racconto dei sentimenti che provarono gli uomini e le donne che si trovavano insieme a Rosa su quell’autobus il giorno in cui lei disse “no” a chi le ordinò di lasciare il posto a un bianco appena salito.
È la domanda che tutti si pongono: “Cosa avrei fatto io al loro posto?”
È il racconto di un nonno a suo nipote.

Questa è una storia splendida e conoscerla ci farà bene. Ci aiuterà a guardare avanti; ci aiuterà, quando sarà il momento, a non abbassare lo sguardo. [Christine Weise, presidente della sezione italiana di Amnesty International]

La mia opinone su L’autobus di Rosa, Fabrizio Silei

A scuola nessuno mi ha mai raccontato la storia di Rosa Parks e del suo “no” che ha cambiato un bel po’ di mondo, anche se non ancora tutto.

Eppure avrebbero dovuto farlo, perché è partendo dalle piccole cose che si può dare inizio al cambiamento: basta un battito d’ali di farfalla, una mela che cade dall’albero, un “no” fermo e pacifico.
Rosa Parks col suo “no” ha dato vita ed energia ad un movimento per i diritti civili che già combatteva quotidianamente, e senza l’uso della violenza, contro la segregazione razziale in America, ha fatto sentire quanta forza possa avere un semplice gesto quando è fatto con la consapevolezza di essere nel giusto.

L’autobus di Rosa
Fabrizio Silei
Orecchio Acerbo, 2013, p. 40, €. 9,78
ISBN: 978-8896806722

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polepole
Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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