“Poi mi ha guardato e mi ha detto sorridendo che sicuramente avrebbe avuto ancora delle note da firmare sul diario, ma che, per una volta, sarebbe stato fiero di farlo. Poi ognuno ha preso la sua direzione. Ognuno col suo naso rosso.”
La recensione di Passare col rosso, Hélène Vignal
Boris è in prima media ed ha nostalgia della sua classe delle elementari, dove si sentiva tranquillo e protetto e non c’era Corentin, un bullo che infastidisce tutti. Qui invece è tutto un problema, le scarpe che indossa semplicemente perché sono rosse, sono oggetto di prese in giro.
La prof di tedesco che viene a scuola con la patta dei pantaloni abbassata viene derisa. Boris si schiera dalla parte del branco, facendo quello che dice Corentin, perché altrimenti potrebbe capitargli quello che è successo ad un compagno debole.
Un gioco nel cortile della scuola, diventa per Teddy quasi mortale, viene linciato e lasciato per terra con le costole rotte solo perché ha schiacciato un pezzo di carta durante il gioco.
Boris insieme ad altri compagni vengono sospesi per una settimana, lui inizia a sentirsi in colpa, ha paura e sa di aver sbagliato, sa che non avrebbe dovuto schierarsi dalla parte dei bulli e di aver deluso i genitori, che quasi non gli parlano.
Nel finale Boris trova il coraggio di affidarsi all’intelligenza del padre che saprà accogliere e dare dignità al suo disagio.
Ma ricordiamoci che un’altra scelta è sempre possibile…
Buona lettura.
Età di lettura: da 11 anni
Passare col rosso
Hélène Vignal
trad. di M. Piacentini
Camelozampa, 2012, p. 80, € 9,00
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