“Un suono improvviso ci sveglia. La mente annebbiata dal sonno ci impedisce di capire la causa del rumore. Ed ecco che si rinnova più vicino, poi più lontano. Si spegne e riprende. Qualcuno nelle vicinanze rovista tra le foglie e i rami secchi nel bosco di querce da sughero dove abbiamo montato le nostre tende per trascorrere la notte.”
La recensione di Quarantanove racconti d’Africa, Alfredo Castiglioni, Angelo Castiglioni
Alfredo e Angelo Castiglioni hanno alle spalle oltre 50 anni di missioni archeologiche e spedizioni etnologiche in Africa, grazie alle quali hanno realizzato anche documentari e lungometraggi.
Uno storico quotidiano di Varese (La Prealpina) propose ai fratelli Castiglioni di pubblicare una serie di ampi articoli sulla loro esperienza in Africa.
Nasce così Quarantanove racconti d’Africa, un libro che raccoglie storie di vita vissuta e fotografie in bianco e nero e a colori che danno un valore aggiunto al libro.
Un libro dove incontriamo i Tuaerg, il re Tognii, dove festeggeremo il Natale in un modo del tutto particolare, dove conosceremo la danza dell’amore o scopriremo i pozzi cantanti.
Per i Nuba, un gruppo etnico che vive nel Kordofan, in Sudan, la bellezza del corpo ha una fondamentale importanza: “Soltanto se i giovani del villaggio sono belli e forti lo è anche la collettività a cui appartengono” asseriscono con convinzione. Una filosofia semplice che spinge i giovani a coprirsi il corso con pigmenti e oli colorati, abbellendolo con disegni tradizionali o dettati dalla loro fantasia. E’ autentica body art, la cosmesi artistica più genuina e immediata, necessaria per attirare l’attenzione ed esaltare la perfetta armonia di un corpo giovane e pieno di voglia di vivere. Per i giovani nuba la pelle è un supporto sul quale stendere i colori, soprattutto il giallo e il rosso, in tutte le loro infinite sfumature.
La mia opinione su Quarantanove racconti d’Africa, Alfredo Castiglioni, Angelo Castiglioni
Un libro che è un viaggio. Che fa venire voglia di partire per l’Africa.
Un libro che raccoglie suoni, colori, odori ed emozioni ed è capace di rievocarli in chi legge.
Nati a Milano il 18 marzo 1937 i fratelli gemelli Angelo e Alfredo Castiglioni si sono dedicati, fin dall’età di 19 anni, alla ricerca e alla scoperta. In sessant’anni di missioni, soprattutto nel continente africano, hanno effettuato importanti ritrovamenti archeologici e realizzato una accurata documentazione di usi e costumi di gruppi etnici ormai scomparsi o che stavano perdendo le loro originarie basi culturali.
I fratelli Castiglioni hanno realizzatoo documentari e film a lungometraggio tra i quali:
- “Africa segreta” (1969),
- “Africa ama” (1971)
- “Magia nuda” (1976), con il commento di Alberto Moravia,
- “Addio ultimo uomo” (1978),
- “Africa dolce e selvaggia” (1982).
Numerose sono anche le loro pubblicazioni, tra le quali si ricordano:
- “Africa ama” (1972),
- “Addio, ultimo uomo” (1977, secondo al Premio Bancarella 1978),
- “Adams Schwarze Kinder” (1978),
- “Dall’acqua all’acqua” (1978),
- “Venere nera” (1985),
- “Fiumi di pietra” (1986),
- “Lo specchio scuro di Adamo” (1987),
- “Babatundé” (1988),
- “Ultime oasi nella foresta” (1989),
- “La città fantasma” (2003),
- “Madre Africa” (1995),
- “L’Eldoradodei faraoni” con Jean Vercoutter (1995),
- Nubia. “Magica terra millenaria” (2006)
- “C’era una volta l’Africa” (2010).
Quarantanove racconti d’Africa
Alfredo Castiglioni, Angelo Castiglioni
Nomos Edizioni, 2011, 369 pag., € 14.90
Voglia di tornare in Africa, sì… tanta tanta tanta! 🙂