
Tu non ti muovi dalla tua zona di comfort perché quello è il tuo reame, e ciò che ne sta al di fuori fa un po’ paura.
Tendiamo tutti a vivere tutta la vita in quella dimensione. Io vivevo così. “Ah, oggi è una bella giornata, vado a comprarmi questo. E poi quest’altro che è più bello. Mi compro questo che è nuovo, ma aspetta, poi me lo ricompro fra tre mesi perché è ancora più nuovo!”
Ma schiaffeggiamoci un attimo.
La recensione di Ultra. La libertà è oltre il limite, Folco Terzani, Michele Graglia
Per una nuova puntata di Vite da leggere, oggi vi racconto Ultra. La vita di Michele, un ragazzo che “aveva tutto ma non era niente”. La vita di un modello presentato a Madonna come “The Abs” – gli addominali. Che di colpo ha cambiato totalmente la sua vita. Con un vero e proprio terremoto psicologico ha mollato la sua vita nella zona comfort, le auto, gli acquisti e tutto il resto e ha cominciato non a correre, semplicemente, ma a correre e spesso concludere le ultramaratone.
Le ultramaratone incominciano così. Non si spara con una pistola. C’è il conto alla rovescia e poi questo grande urlo e via, si parte.
Con un’incoscienza al limite dell’impossibile Michele corre la sua prima ultra – 100 miglia, 160 km – alle isole Keys:
mi mancano solo una ventina di chilometri. A questo passo un paio d’orette, che vuoi che sia…
Improvvisamente vedo la strada venirmi incontro.
Baaammmmm!
Picchio per terra. Secco.
La Keys 100 è stata la prima ultramaratona corsa da Michele Graglia, che da quel giorno è diventato un altro.
Keys vuol dire “chiavi”, e in effetti stava per aprirmi le porte di un nuovo mondo.
Non ha smesso, nonostante lo svenimento.
Ha continuato – e continua – a mettersi alla prova, a superare il limite, quell’ “ultra” che fa la differenza. Perché é in quelle situazioni estreme che ti arrivano i segnali più forti, che riesci a capire qualcosa in più di te stesso. È in quelle situazioni che ti metti alla prova, che esci dalla comfort zone e conosci chi sei.
A dir la verità Michele non mi è parso uno che è stato per tanto tempo in quella comfort zone: a 24 anni decise che doveva ampliare l’azienda di famiglia e se ne andò a Miami, ospitato da un amico per “fare il suo lavoro”. Quanti dei ragazzi che conosciamo lo avrebbero fatto? Quindi ok, Michele un pochino sta barando: lui è uno che ha sempre amato mettersi alla prova, andare oltre.
Analizziamo la situazione: di punto in bianco gli capita la svolta della sua vita, grazie a una tempesta tropicale che lo costringe a rinchiudersi in una paninoteca; lì lo nota la proprietaria, che non possiede solo l’hamburgheria ma anche un’agenzia di moda, quella cha ha lanciato gente famosa, molto famosa. All’istante gli propone un contratto come modello. Sembra quasi un film, vero? Vita al limite, sesso, droga e rock’n’roll come nei più conosciuti stereotipi. Poi una sera Michele guarda, dal suo appartamento a 15 piani di altezza, la vita lì sotto e decide che basta così. Ha altro da fare.
L’Ultra.
La mia opinione su Ultra. La libertà è oltre il limite, Folco Terzani, Michele Graglia
Leggere questo libro mi ha lasciata senza parole a ogni pagina. Un po’ per l’incredibile che può apparirti di fronte all’improvviso, un po’ per la capacità – e la voglia – di cambiare e di adattarsi di Michele, un po’ perché da pigrissima quale sono ho pensato più di una volta “ma chi gliel’ha fatto fare!”… ma alla fine riconosco un grandissimo merito a Michele (e a Folco Terzani, che l’ha conosciuto e ha raccontato la sua storia insieme a lui): quello spirito d’iniziativa, quella elasticità mentale, quella resilienza che ti fa passare dalla vita glamour della Florida dei modelli famosi alla solitudine e al gelo dei ghiacci del Canada, o ai 50 gradi della Valle della Morte. Quello spingere il corpo e la mente oltre ogni limite per ritrovare la libertà vera. Quel rinunciare ad una vita piena per scegliere uno stile di vita massacrante – che però ha i suoi lati positivi, per chi sa apprezzarli arrivando nel profondo della mente.
È geniale la frase di Forrest Gump quando la piuma vola via e lui dice: “Non lo so se abbiamo ognuno il suo destino o se siamo tutti trasportati in giro per caso come da una brezza, ma io credo, può darsi le due cose.”
Perché noi in ogni momento possiamo rinnovarci.Il cambiamento a volte fa paura, ma bisogna avere il coraggio di affrontarlo, altrimenti si rimane sempre gli stessi e non ci si evolve più.
Chapeau, Michele, tanti complimenti.
Chi è Michele Graglia?
Michele Graglia è uno dei più forti ultramaratoneti a livello mondiale. Ha iniziato la sua carriera come fotomodello a Miami e New York per i maggiori brand internazionali, per poi dedicarsi alla corsa di lunga distanza. Dal 2011 ha intrapreso e spesso concluso con successo alcune delle gare più’ estreme del pianeta. Ha istituito la UltraMilano-Sanremo sul percorso della classica del ciclismo.
Ultra. La libertà è oltre il limite
Folco Terzani, Michele Graglia
Sperling & Kupfer, 2017, pag. 215, € 15,72
ISBN: 978-8820061746
Per acquistare:
Photo: magzine.it
Intanto Michele ha appena vinto la Badwater 135, la corsa più dura del mondo:
“[…] estreme, non solo per la distanza (217km) ma per il contesto. Si parte dal Badwater Basin nella famosa Death Valley in Califorina, situata a 85 metri SOTTO il livello del mare, per poi finire al Whitney Portal a 2.530 metri, il punto più alto del monte Whitney.
Il percorso copre tre catene montuose per un dislivello complessivo positivo di circa 3.962 metri. Aggiungiamo al dislivello la temperatura infernale di giorno (anche 50 gradi) e glaciale di notte e la Badwater si conferma la gara più difficile da gestire in termini di logistica e resistenza.” (fonte: http://runtoday.it/2018/07/25/michele-graglia-vince-la-41-edizione-della-badwater-134-la-volta-nella-storia-della-gara-un-italiano-sul-primo-gradino-del-podio/)
Michele è il primo italiano a vincere la gara, con un tempo incredibile: 24:51:47
Ha proprio ragione: la libertà è oltre il limite!