
Quando parliamo di generi di conforto intendiamo proprio quei beni preziosi che riempiono gli occhi e la pancia e riscaldano il cuore: la ricetta più buona mai cucinata, una carezza al momento giusto, un picnic a sorpresa sul tappeto del salotto, la bellezza all’improvviso che incontriamo dentro e fuori casa, anche dove tutti ti dicono che bellezza non c’è.
Esistono i ricettari, i manuali di cucina, i libri che parlano di tecniche di cottura, di affumicatura, di bon ton e di presentazione in tavola. E poi ci sono i libri del cuore, che raccontano la vita quotidiana delle persone. E entrano nella loro intimità, nei pensieri, nei sentimenti, nelle emozioni.
E nelle loro cucine.
Generi di conforto, di Marisa e Gigi Passera, è questo: un viaggio tra le ricette del cuore, nel cuore di una famiglia particolare, piena zeppa di amore. Un viaggio tra sapori ed emozioni
per celebrare il lato buono della vita
, come dicono loro.
La recensione di Generi di conforto delle Sorelle Passera
Potete sempre decidere di viaggiare mangiando, perché il cibo è una macchina del tempo che vi porta dove e quando volete e si può guidare anche senza patente. Partiamo. Andiamo in Francia e guido io.
Quando ho detto che Generi di conforto è un vero e proprio viaggio non dicevo così per dire: la citazione qui sopra arriva dritta dritta proprio da una delle ricette più curiose e ispiranti, Cartoline dalla Francia, un viaggetto in Francia fatto con amore, patate e petto d’anatra 😉
Generi di conforto insegna non solo a cucinare ricette stuzzicanti ma anche a trovare la gioia e la bellezza delle piccole cose in un atto fondamentale per la vita:
“Per me il cibo è sempre stato un incantesimo, un innamoramento per ogni sapore nuovo che scoprivo e la creazione poi di relazioni che durano una vita. Di fatto è il modo più naturale che conosco per dare e ricevere cura e amore […]”
(da un’intervista su Westwing.it)
Il mio parere su Generi di conforto delle Sorelle Passera
Lo ammetto, di questo libro mi sono innamorata all’istante: contiene proprio quello che amo di più del rapporto tra cibo e sentimenti, effonde la cura e l’amore di chi cucina per chi assaggia (ma anche viceversa), crea armonia e anche voglia di fare insieme, in un periodo in cui i sentimenti e le emozioni passano troppo spesso da uno smartphone all’altro, senza attraversare i cuori.
Sì, sono romantica.
O meglio: lo sono solo quando si parla di cibo 😀
Di Generi di conforto abbiamo già parlato poco tempo fa, vi ricordate?
Un Saluto al sole che mi ha entusiasmato al punto da riproporlo per tutta l’estate a casa, ad ogni porta e condividi a cui abbiamo partecipato, da amici e parenti in occasione di inviti o #cenepercaso. È stato il modo di proporre un corso di yoga alla mia amica indaffarata che non pensa mai a se stessa, di incuriosire il piccolo di casa che col cibo ha un rapporto mooooolto particolare, di far assaggiare l’abbinamento frutta-verdura al mio papà, che è sempre molto scettico sul tema: insomma, da un libro sono sorte così tante occasioni di dialogo e di scambio che uno dei miei punti fermi è diventato quello di sperimentare tutte le ricette che le Sorelle Passera propongono, abbinandole alla stagionalità e alle favorevoli combinazioni astrali, ma anche aprendo una pagina a caso quando ne avrò voglia e ne sentirò il bisogno, tanto sono sicura che saranno un successo in ogni occasione – quindi tenetevi pronti al prossimo Ricette Letterarie al sapore di Generi di conforto;)
Vi chiediamo solo di lasciarvi trasportare fiduciosi, abbracciando la corrente e un poco anche noi. Anzi abbracciamoci subito ora che fate parte del nostro mondo, bislacco ma sincero, confortevole come una vecchia casa abitata dal glicine e dai ricordi, con i ritratti appesi storti, i fiori sulla tavola, la porta spalancata, le chiacchiere con gli amici e sempre qualcosa di buono che sfrigola sui fornelli.
Già questo non è atmosfera? Non vi siete anche voi scoperti mentre chiudevate gli occhi e annusavate l’aria, rilassando mente e cuore? Dopotutto il cucinare deve essere proprio questo, no?
Generi di conforto
Sorelle Passera
Tea, 2018, p. 208, €. 22,00
Photo : facebook.com/sorellepassera