L’abisso, Gianluca Morozzi

Era brutto farla star male, visto che in realtà la mattinata l’avevo passata sotto le coperte a riprendermi da una festa devastante. Mia madre era così contenta di quei trenta e lode mai esistiti, così orgogliosa, che era proprio brutto farla star male.

Gabriele ha falsificato il suo libretto universitario, ha mentito a sua madre, e ora non sa proprio come uscire da questa enorme menzogna…

Tanto prima o poi recupero, diceva sempre la mia vocina borderline, quella che sapeva calcolare la propulsione delle navi spaziali ma dimenticava la cartella appesa al banco, Tanto recupero, basta studiare venti pagine al giorno, basta studiare cento pagine al giorno, basta studiare cinquecento pagine al giorno, sono intelligentissimo, ho una mente superiore, ho un computer nel cervello, recupero, poi recupero, tanto recupero, continuando a sobbarcare la mia incarnazione futura di tutto il lavoro che la mia incarnazione presente non aveva nessuna voglia di fare.

La recensione di L’abisso, Gianluca Morozzi

Quando hai costruito un castello di carte così fragile, così impossibile da mantenere in piedi per troppo tempo… cosa resta da fare?
Gabriele ha rimandato troppo, ha posticipato una verità che avrebbe dovuto raccontare già un bel po’ di tempo fa. Ora però il momento della resa dei conti è arrivata e lui non è in grado di prendere una decisione. Mancano solo 24 ore.

E quello che era un buco piccolissimo si è allargato fino a diventare una falla enorme, e la falla ha cominciato a imbarcare acqua, e quando si è trovato nell’acqua fino al collo ha capito che era troppo tardi e ha cercato di fermare l’oceano con le mani, ha guardato l’abisso, l’abisso ha ricambiato lo sguardo, e lui è impazzito. Tutto qui.

La mia opinione su L’abisso, Gianluca Morozzi

L’abisso, quello delle bugie, è davvero terribile. È un imbuto, un gorgo, un maelstrom.
E non se ne esce, giuro. Se non grazie a qualcuno che ti prende per i capelli e tira, tira forte finché non ti fa cambiare testa.
La voce ansiosa di Gabriele sembra sentirla, in tutti i suoi soliloqui. A momenti fa credere anche a noi che lui davvero domani, sì, proprio domani, comincerà a studiare, si metterà al lavoro e in pochissimo tempo, oplà, supererà tutti gli esami che gli mancano e in quattro e quattr’otto avrà bell’e fatta anche la tesi. Sì.
Salvo poi rimandare ancora di un’ora, di un giorno, solo di una settimana. Inventando sempre nuove scuse.

Gianluca Morozzi racconta in un’intervista che in parte Gabriele gli somiglia. Almeno per quanto riguarda la dura vita dello studente che non riesce a portare a termine la carriera universitaria. E in effetti la racconta bene, quell’ansia quell’angoscia. La conosco anch’io, posso garantire.
Ispirandosi a fatti reali, purtroppo a volte finiti in maniera drammatica, Morozzi costruisce una storia credibile e veritiera, ironica e anche dura e cruda, in cui molti di noi possono rivedersi e analizzare le proprie difficoltà.

Perfetta da leggere in spiaggia, ma solo se non avete esami universitari da preparare. Mi raccomando.

L’abisso
Gianluca Morozzi
Fernandel, 2023, p. 188, €. 14,00

polepole
Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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