Il diamante dell’Harem, Katie Hickman

Si dicono un sacco di cose su come sia annegare, non è vero?
Si dice che sia una morte lenta e sognante. Si dice che ci si veda scorrere davanti, in un lampo, tutta la propria vita prima di scivolare nel nulla oppure nell’altro mondo, anche se in seguito, una volta che fu tutto finito, lei non riuscì a capacitarsi di come qualcuno avesse mai potuto pensare simili cose.
No, quello cui non accennano, spiegando come sia annegare, è il suono. Non il suono delle onde che battono là sopra o il beccheggiare e scricchiolare dell’imbarcazione o magari le voci smorzate dei rematori – “Forza, ragazzi, spicciatevi, prima finiamo il lavoro e prima possiamo tornare a casa” – e nemmeno il terribile, assordante scrosciare dell’acqua che ti romba nelle orecchie. E’ il suono della tua voce quello che non scordi mai. Il suono della tua voce che implora, supplica, piange – “non questo, non così, non il sacco, vi prego, vi prego, uccidetemi subito” – ancora e ancora, persino dentro l’acqua, finchè sembra che sia proprio il suono della tua voce a toglierti il fiato e soffocarti.

Comincia con queste drammatiche parole Il diamante dell’Harem, il nuovo romanzo di Katie Hickman, in uscita nelle librerie italiane il prossimo 16 settembre, e che la Garzanti mi ha permesso di leggere in anteprima.

La storia prende il via un anno dopo le vicende narrate ne Il giardino delle favorite (di cui è il seguito).
Paul Pindar, mercante della Compagnia del Levante, non si perdona di non essere riuscito a salvare la sua promessa sposa, Celia Lamprey, prigioniera nell’harem di Costantinopoli.

Come a voler espiare la sua colpa, passa le sue notti consumando il suo patrimonio al gioco d’azzardo.
Annetta, la migliore amica di Celia nell’harem, dopo essere stata liberata alla morte della Valide, è ora rinchiusa in un convento.
Ha portato con sé vesti preziose. Ma tutto quello che per lei è importante più della sua stessa vita è racchiuso in un sacchetto: la lettera di addio che Celia scrisse per Paul e che Annetta non è riuscita a consegnare.

Ma Annetta è anche l’unica che conosce la verità sul leggendario diamante blu dell’harem, il gioiello che Pindar vuole ad ogni costo perchè convinto che, in qualche modo, lo avvicinerà al suo perduto amore.
I destini dei protagonisti si intrecciano a quelli di loschi figuri. Il diamante fa gola a molti.
Così come interessa ad altri la sirena neonata che, si vocifera, stia arrivando a Venezia.

Riuscirà Paul a conquistare il diamante, A’az ma yutlab (Il desiderio del mio cuore)?
Qual’è stato il destino di Celia, una volta uscita dall’harem?
Con la sua scrittura come sempre appassionante e ricca di particolari, Katie Hickman ci conduce per mano attraverso l’intricato intreccio di storie che compongono il suo nuovo romanzo, svelandoci, pian piano, ad uno ad uno, i quesiti rimasti irrisolti nel primo libro.
Mentre ne Il giardino delle favorite la storia di Paul e Celia si alternava con le vicende della studiosa che scopriva il manoscritto, in questo romanzo i personaggi si animano di vita propria.
E appassionano, pagina dopo pagina.
Lo fanno talmente tanto che, alla fine, quello che si spera è che, a Il diamante dell’Harem segua presto un terzo capitolo.

Ringrazio nuovamente a nome di tutto lo staff di Zebuk, la Garzanti per averci concesso di leggere in anteprima questo piccolo gioiello letterario.

Mi raccomando! Continuate a seguirci nei prossimi giorni! Credo proprio che Katie Hickman sarà protagonista di altri momenti letterari su zebuk…

IL DIAMANTE DELL’HAREM
Katie Hickman
Garzanti, 2010. 327 pag.

Silbietta
40enne, mamma di una ex Vitellina, moglie di un cuoco provetto. Le mie passioni: lettura e scrittura. E ZeBuk. Fresca Expat in quel di Londra, vago come un bambino in un negozio di giocattoli nei mercatini di libri usati. Forse è questo il Paradiso!

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