Tokyo Night, Chiara Gallese

Io ho la mia statuetta personale: è esattamente uguale alle altre, ma a suo modo diversa. Per esempio, ha la testa levigata da tutte le volte che è stata accarezzata, ha una lieve scalfittura sul bordo del vestito, e la base è circondata da qualche filo d’erba selvatica.
Ogni tanto compro qualche peluche, una piantina di nontiscordardimè, e delle girandole nuove, che osservo girare al vento per ore e ore. Ho vestito la statua con una mantellina azzurra di cotone che ho comprato al centro commerciale Odakyu di Nishi Shinijuku, e gliel’ho legata al collo in un fiocchetto formato da due nastri di raso lucente. Sulla testa ho posato una cuffia leggera.
Al cambiar delle stagioni sostituisco questi indumenti con quelli più adeguati al clima, e nei giorni di maltempo, chiedo al custode di proteggerla con un ombrellino di Winnie the Pooh.
Questo rituale si ripete da almeno tre anni, sempre uguale, in ogni periodo dell’anno a prescindere dalle condizioni climatiche, in particolar modo il cinque maggio, la giornata nazionale dei bambini, data in cui mi reco immancabilmente al tempio.
La ragione per cui mi do tanta pena per quel piccolo jizo è che, al di sotto di esso, giace mio figlio.

Sfogliare le pagine di Tokyo Night equivale a fare un viaggio con la mente attraverso i luoghi, le strade, i profumi, le sensazioni che soltanto chi ha vissuto (e ha amato) questa città può descrivere in modo così particolareggiato e coinvolgente.

Ogni capitolo ha il nome di una delle fermate della metropolitana di Tokyo.
E ogni fermata è un luogo ben preciso, nascosto nel cuore di Keiko, la protagonista, che racconta in flashback episodi della sua vita familiare e sentimentale legati a ciascuna di quelle fermate.
Tokyo Night è una sorta di confessione a cuore aperto che la protagonista fa a chi legge il romanzo.

Lo stile di scrittura ricalca molto quello degli autori giapponesi (Banana Yoshimoto, tanto per citare l’influenza secondo me più evidente).
Chiara Gallese si trova decisamente a proprio agio con un certo tipo di atmosfere.
E la cosa che mi ha piacevolmente colpito è che, nonostante nel corso della lettura si trovino molti punti ricchi di spiegazioni dettagliate riguardanti la cultura, o la storia, o il cibo, questa ricchezza di informazioni non annoia o rallenta la storia.
Ma la arricchisce.

Consiglio questo libro a chi vuole scoprire qualche lato nascosto di una città così affascinante…e anche a tutti quelli desiderosi di conoscere nuovi autori di talento.

Tokyo Night
Autore: Chiara Gallese

Silbietta
40enne, mamma di una ex Vitellina, moglie di un cuoco provetto. Le mie passioni: lettura e scrittura. E ZeBuk. Fresca Expat in quel di Londra, vago come un bambino in un negozio di giocattoli nei mercatini di libri usati. Forse è questo il Paradiso!

2 COMMENTS

  1. libro letto tramite un amico che lo ha comprato..terribile, e` l`unico aggettivo che riesco a trovare… vivo tra Italia e Giappone da ormai 20 anni e la protagonista del libro e` quanto di piu` lontano si possa immaginare da una vera ragazza giapponese… pensieri, comportamenti, emozioni..lontane anni luce dalla realta`.. la protagonista sembra una studentessa di universitaria italiana che fa il suo primo viaggio a Tokyo sinceramente… anche le descrizioni delle figure maschili sono molto carenti, bidimensionali, incomplete… la storia e` banale e mal raccontata…Tokyo e` vista in modo turistico e come la vedrebbe uno straniero che vive da poco in questa citta`… insomma una profonda delusione. Ripeto, terribile.
    Marta

    • Grazie Marta del tuo commento, non è da tutti vantare la tua esperienza. Ovviamente ognuno ha i suoi punti di vista, sarebbe bello aprire una discussione.

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