Son morto con altri cento
Son morto ch’ero bambino
Passato per il camino
E adesso sono nel vento
La recensione di Auschwitz di Francesco Guccini e Serena Viola
Auschwitz è una canzone dove due voci narrano l’Olocausto.
Un bambino racconta di essere stato “passato per il camino” cioè cremato in un giorno d’inverno ed un uomo dei nostri giorni si chiede come sia possibile per l’uomo uccidere un suo simile, un suo fratello.
Questo racconta Auschwitz, canzone di Guccini scritta nel 1966 ed inserita nell’album Folk beat n.1.
Auschwitz è una canzone dove la semplicità del testo riesce a riportare in vita tutto l’orrore dei campi di concentramento pur mantenendo una poetica meravigliosa.
Io chiedo quando sarà
Che l’uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
La mia opinione su Auschwitz di Francesco Guccini e Serena Viola
Lapis edizioni ha appena pubblicato Auschwitz, un illustrato dove il testo di Guccini è affiancato dalle illustrazioni di Serena Viola.
Devo dire che si rimane colpiti da come i colori scelti, il tratto e anche la pagina volutamente lasciata bianca riescano a portare in vita i versi di Guccini.
Ogni minimo dettaglio è trasportato su carta, ogni soffio o dolore e sembra davvero di potersi immergere tra quei disegni e respirare il fumo di morte di Auschwitz.
Canzoni come questa sono vere e proprie poesie in musica e grazie al lavoro di Serena Viola diventano ancor più di valore.
Ricordare è l’unico modo affinché si realizzi quel MAI PIÙ di cui tanto il mondo ha bisogno.
Ricordare di cosa è stato capace l’uomo verso i suoi simili, verso i bambini e decidere davvero che non possa più accadere.
Buona lettura.
Auschwitz
Francesco Guccini, Serena Viola
Lapis, 2020, p. 32, €. 14,50