Racconti londinesi, Doris Lessing

Julie non si lasciava ingannare. Poteva ripeterlo quanto voleva, a quello che lei, Julie, aveva imparato da Debbie era proprio questo: il prezzo da pagare, il valore di ogni cosa, e delle persone, di quello che fai per loro e di quello che loro fanno per te.
Quando era entrata per la prima volta in quell’appartamento, portataci da Debbie che l’aveva vista ferma come una mummia sulla banchina della stazione di Waterloo, a mezzanotte della sera in cui era arrivata da sola a Londra, era ingenua come…come quelle ragazze nella stanza accanto, che aspettavano, ma senza sapere cosa. Era innocente e sciocca, e tutto perchè non conosceva il prezzo delle cose. Non sapeva quanto bisognava pagare. Era questo che aveva imparato da Debbie, anche se Debbie non le aveva mai lasciato pagare niente, mai.

La recensione di Racconti Londinesi, Doris Lessing

Un mondo inglese fatto di diverse etnie, classi, comportamenti sociali. E Londra, in questo simile a tutte le metropoli, appare allora popolata di ragazzine incinte, nuovi immigrati, mogli abbandonate, coppie appena formate e già in crisi; individui insomma, che devono affrontare l’amore e la gelosia, la solitudine e la vita sociale.

Il mio parere su Racconti Londinesi, Doris Lessing

Partiamo da un piccolo presupposto: leggere un’opera di Doris Lessing non è mai una passeggiata.
Non fraintendetemi.
Il suo stile narrativo è affascinante. Ma in alcuni passaggi può risultare, come dire, challenging (scusatemi, non è che io voglia fare la parte di quella esterofila…è che proprio a volte mi vengono in mente parole in inglese e non riesco a trovarne la traduzione in italiano.)
In parole povere, ci sono dei passaggi nella trama che sono un pochino difficoltosi da comprendere ad una prima lettura.
Trovo anche che il suo stile sia più adatto a scrivere racconti.
Perché riesce a dare loro il giusto ritmo, ad avere un’ottima tensione narrativa.

In questa raccolta in particolare, che in lingua originale si intitola London Observed: Stories and Sketches, lei fa proprio questo:
descrive una serie di esseri umani, assai variegati (e in maggioranza donne), che vivono, a modo loro, Londra e i suoi quartieri.
Dipinge proprio i vari protagonisti.
Come se si trattasse di tanti piccoli quadretti.
Ognuno con la propria particolarità.

Alcune storie sono drammatiche (come Debbie e Julie, il racconto che apre la raccolta e dal quale è tratta la citazione, la storia di una ragazza scappata di casa che resta incinta, partorisce da sola a abbandona il neonato), altre spiccatamente ironiche.
Ma tutte con un tratto comune: la grande forza femminile.

E la quasi totale assenza della controparte maschile.

Una lettura, quindi, non facile.
Ma che consiglio.
Soprattutto per i ritratti assai veritieri della società contemporanea.

 

Racconti Londinesi
Doris Lessing
Feltrinelli, 1995, 186 pag., € 7,00
ISBN 9788807813061

Silbietta
40enne, mamma di una ex Vitellina, moglie di un cuoco provetto. Le mie passioni: lettura e scrittura. E ZeBuk. Fresca Expat in quel di Londra, vago come un bambino in un negozio di giocattoli nei mercatini di libri usati. Forse è questo il Paradiso!

2 COMMENTS

  1. non posso che concordare, amo questo libro e apprezzo i personaggi femminili della Lessing, anche secondo me rende molto nei racconti brevi. e londra, vista con i suoi occhi, è intensa e vera

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