Dicembre è un mese crudele, Elizabeth George

Deborah S James, uno dei personaggi “storici” dei romanzi della George, in una giornata piovosa si rifugia in un museo a meditare sulla sua disperata ricerca di un figlio , lì incontra un sacerdote che appare turbato quanto lei alla vista di una scultura sacra nella quale “manca San Giuseppe” (il titolo originale è infatti “Missing Joseph”)   .

Dopo qualche tempo si reca nel villaggio dove risiede il parrocco per una breve vacanza  con il marito Simon  e scopre  che il vicario è morto avvelenato , apparentemente per mano di una donna che l’ha invitato a cena e per sbaglio gli ha cucinato della cicuta , da questa vicenda parte l’indagine dell’ispettore Linley e si dipanano le storie personali dei vari personaggi .

Che dire di questo romanzo, è scritto in modo magistrale e tiene col fiato sospeso fino alla fine , divaga spesso dall’indagine per raccontare le vicende personali dei protagonisti ma non annoia mai, l’unica nota dolente se di nota dolente si puo parlare e la scarsa presenza del sergente Barbara Havers che compare solo marginalmente ed è un vero peccato perchè lei con la sua “spontaneità” fa un po da contraltare a tutti gli altri personaggi a volte  un po’ troppo aristocratici .

Curiosità

Il romanzo ha ispirato il quinto episodio della serie televisiva The Inspector Lynley Mysteries, intitolato Missing Joseph e prodotto nel 2002.

 Dicembre è un mese crudele
Elizabeth George
Longanesi, 2010, 592 pag., € 19,60

Elisa
over quaranta, mamma, geometra e creativa con una fresca passione per il web e una vecchia passione per i libri in tutte le forme sia cartacea che digitale

2 COMMENTS

  1. Sto leggendo proprio in questi giorni il romanzo in questione e devo dire che è affascinante , per la caratteristica di riuscire a far immergere nell’ambiente fisico, reale , sembra quasi di sentire gli odori che arrivano da quelle case descritte così bene, Se si tiene conto che l’autrice non è inglese, è molto importante questo e me la rende graditissima. Aprire un suo libro , per me nuovo, è una sensazione di riposo, simile ad un ritorno a casa. Quando sono al lavoro, ogni tanto mi viene in mente che, alla sera, dopo le care consuetudini familiari c’è un libro della signora George che mi aspetta. Se dal suo modo di scrivere le è arrivata tanta fortuna economica , ne sono lieta per lei, perchè se la merita. ciao.

  2. In un poliziesco l’intreccio deve avere uno sviluppo rettilineo senza digressioni eccessive. Cosa che invece succede nel libro della George. A pag 130 sappiamo che è stato commesso un omicidio e che vari personaggi (protagonisti e no) hanno una serie impressionante di problemi esistenziali, tutti dettagliati all’inverosimile. Il plot non si sviluppa, la noia serpeggia dopo una decina di pagine. Tra l’altro la caratterizzazione dei protagonisti è fiacca e non riesce, nonostante la dovizia di informazioni, a catturare l’attenzione del lettore. Se siete interessati alla narrazione di complesse vicende umane questo è il vostro libro, se amate il genere poliziesco forse lo troverete tremendamente noioso. E’ il primo libro della scrittrice americana che leggo e probabilmente anche l’ultimo

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