Anche lei, quando la nave aveva lanciato il primo addio, quando era stata tolta la passerella e i rimorchiatori avevano cominciato a trainarla, ad allontanarla dalla terra, aveva pianto.
Lo aveva fatto nascondendo le lacrime, perché lui era cinese e non si doveva piangere quel genere di amanti, nascondendo alla madre e al fratellino il suo dolore, senza lasciar trasparire niente, come erano abituati a fare tra di loro.
La grossa automobile era lì, lunga e nera, con l’autista vestito di bianco al volante. Era un po’ in disparte dal parcheggio delle Messaggerie Marittime, isolata.
L’aveva riconosciuta da questo.
Era lui sul sedile posteriore, quella forma appena visibile, immobile, abbattuta. Lei stava appoggiata al parapetto.
Come sul traghetto, la prima volta, sapeva che la stava guardando. Anche lei lo guardava, non lo vedeva più ma continuava a guardare verso la forma dell’automobile nera.
E poi alla fine non l’aveva più vista. Era sparito il porto e poi la terra.
Il romanzo narra le vicende in gran parte autobiografiche dell’autrice. Quando aveva tra i quindici e i diciassette anni, visse con la madre e i fratelli nell’Indocina francese, a Vinh Long, piccolo centro situato presso il fiume Mékong.
La storia che viene narrata nel romanzo è quella dell’incontro tra Marguerite e il figlio di un ricco possidente cinese.
Il loro sarà un amore proibito non solo a causa delll’età di Marguerite, ma anche dalla differenza di razza e ceto tra i due.
La loro relazione verrà osteggiata dal padre del giovane, mentre la famiglia di lei la userà per avere un po’ della ricchezza del ragazzo cinese.
La relazione tra i due terminerà quando lui sarà costretto a sposare una donna scelta dal padre e lei seguirà sua madre a Parigi.
Ma i ricordi del loro amore li accompagneranno fino alla fine dei loro giorni.
Ho letto L’Amante per la prima volta quindici anni fa e mi colpì molto.
Per il linguaggio, così asciutto eppure poetico.
Per il ritmo della narrazione.
Per l’impatto drammatico della storia.
Ho sempre trovato incredibile come, in un libro così breve, fosse pieno di così tanti sentimenti contrastanti.
Ho scelto di parlarvene perchè, l’amore secondo me è innanzitutto passione.
E va vissuto sempre. Fino in fondo.
L’ amante
Marguerite Duras
Feltrinelli
…e che film: i protagonisti bellissimi e le scene d’amore stupende!
già già!
Che io sarò anche appassionata di libri e film “da paura”, ma sotto sotto sono un’inguaribile romantica… 🙂
Ti quoto in pieno , libro stupendo