
Possibile che ti manchi qualcosa che non hai mai avuto?
Mi sono trovata tra le mani questo libro per non so quale motivo. Per il titolo? per la copertina piuttosto esplicita? Forse tutto l’insieme, forse perché non conoscevo questo autore, forse per altro… sono sempre del parere che i libri ti cercano e un giorno lui è spuntato da quella parte di libreria dove si trovano i “non ancora letti” e mi ha chiamata per nome!
È stata una bella scoperta, Irvine Welsh. Non avevo idea di chi fosse, anche se avevo sentito parlare del suo titolo più famoso, Trainspotting, ma non avevo mai approfondito. Una bella sorpresa fatta di un gergo crudo, sfacciato, da duro dei sobborghi. Ma con un’analisi dei sentimenti che mi ha colpito da subito: gente, questi duri hanno un cuore, anche loro amano e soffrono, altroché!
La trama
Le storie profondamente diverse di Danny Skinner e Brian Kibby si intrecciano sullo sfondo della Edinburgo popolare, fatta quasi esclusivamente di pub e locali di perdizione. Il bello Skinner ha successo grazie al suo aspetto e la sua facciatosta ma nasconde una famiglia inesistente composta da un padre sconosciuto e una madre ex punk coi capelli verdi e amante dei Clash, che si è data un gran da fare per crescere il figlio da sola; lui nel frattempo è diventato un alcolista. Kibby invece è assolutamente timido, passa la vita tra il lavoro e la soffitta di casa, dove continua a costruire un plastico ferroviario iniziato nell’infanzia. Ma un giorno i due si incontrano e…
Le impressioni
Se non avete mai letto niente di Welsh, come me, alle prime pagine di questo libro vi sentirete come se vi avessero appena dato un pugno nello stomaco. Il brutto è che vi piacerà e continuerete a leggere, fino a scoprire che quello che avete preso è, invece, una carezza (un po’ più forte) sul cuore: il linguaggio è crudo ma così reale che vi sentite subito parte dei fatti, e Welsh ha una capacità incredibile di descrivere situazioni e sentimenti. Si muove tra le vie di una città fredda e per niente amica impegnando i suoi protagonisti in un discorso sempre aperto con se stessi: monologhi farciti di parolacce, bisogni urgenti che spuntano tra le parole, che escono a fiume dalle menti di Skinner e di Kibby.
Poi leggi un po’ di recensioni di altri, per capire meglio cosa pensi tu, e ci trovi critiche e pareri negativi, soprattutto nei riferimenti a Il ritratto di Dorian Gray… ma non ho voglia di fare la lettrice troppo snob: a me questo romanzo complicato, intricato, esagerato, duro e spudorato è piaciuto, e tanto! Ha riferimenti frequenti al sesso violento, all’alcolismo senza ritorno, alle droghe, ma credo si possa resistere alla tentazione: confido nello spirito dei nostri lettori e so che saranno capaci di distinguere tra il bene e il male e verranno fuori da questa storia ancora consci di sé, anzi, forse molto migliori!
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I segreti erotici dei grandi chef
Irvine Welsh
Guanda, 2007, pag. 433, € 18,00
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